Come sta cambiando l’universo della performance? Un premio che è anche spazio di indagine e di lavoro: Live Works offre nove residenze da Centrale Fies. Con un passaggio al festival Drodesera
Uno specifico linguaggio creativo, nove progetti, una location straordinaria, immersa tra i paesaggi montani dell’Alto Garda, in Trentino. Live Works – Performance Art Award premia le pratiche performative contemporanee, provando a individuarne gli aspetti più innovativi, gli sconfinamenti inattesi, le direzioni future. Come si sta trasformando l’estetica della performance? E come si può leggere, alla luce della […]
Uno specifico linguaggio creativo, nove progetti, una location straordinaria, immersa tra i paesaggi montani dell’Alto Garda, in Trentino. Live Works – Performance Art Award premia le pratiche performative contemporanee, provando a individuarne gli aspetti più innovativi, gli sconfinamenti inattesi, le direzioni future. Come si sta trasformando l’estetica della performance? E come si può leggere, alla luce della più attuale ricerca artistica, il concetto di “live”? Creazione dal vivo, ma anche l’essere vivo, come condizione di immersione e di contatto con le forme, i luoghi, i codici, le dinamiche della vita stessa.
Ideato da Centrale Fies in collaborazione con Viafarini DOCVA, il premio offre un periodo di residenza negli spazi della Centrale, a Dro, per i nove selezionati.
Un’idea di performance, dunque, che fa i conti con l’orientamento sociale, politico, urbano, relazionale, antropologico, proprio dell’arte di questo tempo. Performance come azione e spazio della collettività, dell’incisività, dell’economia, fuori da vecchi intimismi, psicologismi ed estetismi: è una delle letture possibili, senz’altro da scandagliare. Così che parlare di identità e di resistenza non sia più, per esempio, parlare di corpo o di genere, ma di esperienze comunitarie, storiche, territoriali, politicamente e socialmente connotate.
Tante le forme possibili attraverso cui la pratica performativa può esprimersi e che sono ammesse dal bando: media arts, lecture, multimedia storytelling, text-based performances. pratiche relazionali, workshop, flash mob, attivismo politico, progetti di design, fashion design e urbanismo relazionale.
Possono partecipare artisti e professionisti di ogni provenienza geografica, sia singoli che gruppi, con un solo progetto ciascuno, purchè sia inedito oppure ancora in via di sviluppo. L’inizio della residenza è fissato per l’1 luglio 2014, con una durata di dieci giorni, un budget di produzione di massimo 500 euro e l’assistenza di un tecnico e un responsabile di produzione.
Tutte le performance prodotte arriveranno alla 34a edizione del Festival di performing arts Drodesera, per essere valutate da una giuria composta da figure di grande prestigio, attive in diversi ambiti. Il vincitore avrà la possibilità di trascorrere un ulteriore periodo di residenza presso Centrale Fies, guadagnandosi anche un gettone di 1000 euro.
In giuria ci sono: il filosofo Giorgio Agamben (presidente), Jiri Kovanda, artista, Daniel Blanga Gubbay, ricercatore e docente in filosofia politica per le arti alla Heinrich Heine University di Dusseldorf, Antonio Marras, fashion designer, Cristiano Seganfreddo, produttore culturale, direttore generale di Associazione Progetto Marzotto e Direttore scientifico del Corriere innovazione; e poi, a fianco, il team curatoriale di Live Works: Barbara Boninsegna, direttore artistico di Centrale Fies, Simone Frangi, direttore artistico di Viafarini DOCVA e Denis Isaia, curatore indipendente. Per iscriversi c’è tempo fino al 29 aprile 2014.
– Helga Marsala
http://www.centralefies.it/
Il bando di Live Works
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