Ma a voi piace il nuovo logo del Madre? Il museo napoletano entra nel vivo della gestione Viliani: ed arriva il new look, affidato allo studio Leftloft
Ormai è un passaggio immancabile, quando un soggetto – nel nostro caso un museo, o una rassegna, una fiera – mette in atto un cambiamento, e vuol dare alla “nuova era” un’evidenza anche plastica, tangibile, concreta. Recentemente lo abbiamo visto ad esempio con MiArt, la fiera milanese che negli ultimi anni ha cercato affannosamente una […]
Ormai è un passaggio immancabile, quando un soggetto – nel nostro caso un museo, o una rassegna, una fiera – mette in atto un cambiamento, e vuol dare alla “nuova era” un’evidenza anche plastica, tangibile, concreta. Recentemente lo abbiamo visto ad esempio con MiArt, la fiera milanese che negli ultimi anni ha cercato affannosamente una propria identità affidandosi a diversi direttori, che hanno sempre accompagnato le proprie proposte al rinnovo della grafica, e anche del logo. Lo stesso è accaduto per Artissima a Torino: e sempre ci si è affidati a studi creativi di primissimo piano, a conferma della rilevanza di questo aspetto.
Ora lo stesso percorso lo segue anche il Museo Madre di Napoli, con la nuova direzione di Andrea Viliani, che a giorni entrerà nel pieno dell’effettività con l’inaugurazione di un ciclo di mostre dedicate a Thomas Bayrle, Mario Garcia Torres e Giulia Piscitelli. E che propone dunque anche un rinnovo del look grafico che oggettivamente segnava un po’ il passo dei tempi, asciugando le linee ed optando per un maggiore minimalismo. Anche in questo caso, opera di grandi professionisti come quelli dello studio Leftloft di Milano: gente abituata a lavorare con partner del calibro di New York Times, Documenta Und Museum Fridericianum, Castello Di Rivoli, Triennale Design Museum, Eni, Hangar Bicocca, Mondadori, Moleskine, Contrasto. Il nuovo logo lo vedete sopra, al fianco di quello vecchio: commenti?
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