Biennale Updates: la Cina segreta di Palazzo Mora. Pittura e scultura, fra tradizione orientale e occidentale, custodite in un gioiello nascosto dell’architettura veneziana

Culture Mind Becoming, evento promosso da Global Art Center Fundation, a cutra di Karlyn De Jongh, Huang Du, Danilo Eccher, Yang Shinyi, mette insieme decine di artisti cinesi, alcuni giovanissimi e altri decisamente affermati sulla scena dell’estremo Oriente, con l’obiettivo di cercare punti di contatto con il mondo occidentale. Dal figurativo all’informale, dalla rivisitazione di […]

Culture Mind Becoming, evento promosso da Global Art Center Fundation, a cutra di Karlyn De Jongh, Huang Du, Danilo Eccher, Yang Shinyi, mette insieme decine di artisti cinesi, alcuni giovanissimi e altri decisamente affermati sulla scena dell’estremo Oriente, con l’obiettivo di cercare punti di contatto con il mondo occidentale. Dal figurativo all’informale, dalla rivisitazione di capolavori del Rinascimento italiano alla riflessione sui linguaggi pittorici, i riferimenti sono tanti e profondi, assimilati fino al punto di  tradire una più o meno inconsapevole assimilazione della lezione di autori come Alberto Burri. Modelli, però, non totalmente prevalenti, non completamente soffocanti: gli artisti si confrontano ma non si adeguano, mentre  in controluce affiorano gli ideogrammi cinesi, l’uso delle lacche antiche e delle carte di riso, dettagli di mani e volti riconducibili a una iconografia tipicamente orientale. Da non trascurare il contesto: il nobiliare Palazzo Mora, con soffitti settecenteschi affrescati, delizioso terrazzino sul canale, ingresso con giardino e in occasione dell’opening un concertino jazz. Un angolo di Venezia nascosta, che per i prossimi mesi custodirà un frammento di Cina.

– Marta Santacatterina

Palazzo Mora, Strada Nuova 3659 / Palazzo Marcello, San Marco 3699
www.globalartcenter.org

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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