A Ferrara una performance di Kinkaleri dedicata a Michelangelo Antonioni. Pubblico giovanissimo, a cui introdurre il mondo visionario di un artista totale

Una pallina da tennis che non c’è, ma di cui sentiamo il rumore. Il dissolversi nel nulla del protagonista e della scena: così il finale di Blow up sottolinea quanto il discorso sullo sguardo (e sul suo alienarsi) sia centrale per Michelangelo Antonioni. Il regista ferrarese, nel capolavoro del ’66, immagina il protagonista – il […]

Una pallina da tennis che non c’è, ma di cui sentiamo il rumore. Il dissolversi nel nulla del protagonista e della scena: così il finale di Blow up sottolinea quanto il discorso sullo sguardo (e sul suo alienarsi) sia centrale per Michelangelo Antonioni. Il regista ferrarese, nel capolavoro del ’66, immagina il protagonista – il fotografo Thomas – a un tempo padrone del set, soggetto che vede, soggetto che fa vedere e soggetto che è visto. Un analogo procedere in levare, intrecciato a una medesima moltiplicazione di significati (e di significanti), muove Antonioni, nuova performance di Kinkaleri, in scena il 18 e il 19 aprile alle ore 10 alla Sala Estense di Ferrara.
L’orario insolito è dato dal particolare tipo di pubblico coinvolto: gruppi di studenti delle scuole, cui si desidera fornire una porta di accesso all’immaginario del maestro ferrarese, uno dei registi più importanti di tutta la cinematografia mondiale. La produzione, realizzata ad hoc in occasione della mostra Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti (al Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 9 giugno 2013), è strutturata attorno a tre elementi che si incontrano, si incrociano e si frappongono, edificando un evento visivo dal vivo, in una vera e propria drammaturgia. In scena ci sono un narratore (che srotola il racconto di una esperienza scopica), un montatore (che riprende in tempo reale con una telecamera ritagli, frammenti e immagini) e uno schermo (su cui scorrono le sequenze cinematografiche e le immagini trasmesse dal tavolo di montaggio). Antonioni vede all’opera Massimo Conti e Marco Mazzoni, in una performance di un’ora che segue le più recenti All! (2012>2014), Hit Parade (2011), Ascesa & Caduta (2010), I AM THAT AM I / Io Mento (2009>2010), Nessun Dorma (2009), Alcuni giorni sono migliori di altri (2008).

– Michele Pascarella

www.kinkaleri.it
www.palazzodiamanti.it

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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