L’Expo secondo Sgarbi. “Se fossi assessore allestirei una grande mostra su Leonardo”: parole del Vittorio nazionale, mattatore alla preview della mostra multimediale che raccoglie, in Galleria, le macchine vinciane
Per presentare una mostra che vuole giocare sulla spettacolarità va da sé che serva uno showman. Meglio ancora se si tratta di uno che di arte, specie se poco recente, se ne intende: a Milano spunta allora Vittorio Sgarbi, chiamato al taglio del nastro della tappa meneghina de Il Mondo di Leonardo, carrozzone multimediale che dal 2009 […]
Per presentare una mostra che vuole giocare sulla spettacolarità va da sé che serva uno showman. Meglio ancora se si tratta di uno che di arte, specie se poco recente, se ne intende: a Milano spunta allora Vittorio Sgarbi, chiamato al taglio del nastro della tappa meneghina de Il Mondo di Leonardo, carrozzone multimediale che dal 2009 porta in giro per il globo i segreti del da Vinci ingegnere. “Se fossi assessore alla cultura di Milano, in vista di Expo 2015 penserei ad una grande mostra su Leonardo” lancia il nostro; magari, aggiungiamo noi, più profonda di quella che fino a fine luglio attrarrà il pubblico in Galleria Vittorio Emanuele. Siamo all’evoluzione del progetto capace, nel 2009, di registrare 120mila accessi in quel buco nero che è Vigevano: diversi i modellini di macchine vinciane, associati a schermi touch-screen che permettono di entrare, smontare, giocare, leggere e imparare. La regina delle mostre didattiche, insomma; costruita a misura di bambino e, considerata la collocazione – con accesso da Piazza della Scala, a uso e consumo del turista medio. Saletta, imprescindibile, dedicata al Leonardo pittore, con replica del Cenacolo, della Gioconda e assaggi di disegni; accesso all’edizione multimediale del Codice Atlantico, da sfogliare in video come se fosse lì in cuoio e pergamena. Niente per cui strapparsi i capelli, insomma: con l’evento che cede qualcosa, in termini di empatia e lustrini vari, anche a Il tredicesimo testimone. Il progetto sul cenacolo portato al Castello di Vigevano da Studio Azzurro nel 2011.
– Francesco Sala
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