Una rivista in scatola, anzi in Boîte. Fai-da-te per aggirare il sistema: presentazione bolognese ad Artelibro per le novità del progetto editoriale free

Editore? Non serve. Catena di distribuzione? Nemmeno. Prezzo delle copie? Nullo: se vuoi sostenere il progetto un contributo lo accettiamo, se suoi che ti arrivi a casa ti paghi le spese; altrimenti va via tutto gratis. Boîte, la “rivista in scatola” Milano based, si racconta per voce di Federica Boragina (ideatrice, insieme a Giulia Brivio, […]

Editore? Non serve. Catena di distribuzione? Nemmeno. Prezzo delle copie? Nullo: se vuoi sostenere il progetto un contributo lo accettiamo, se suoi che ti arrivi a casa ti paghi le spese; altrimenti va via tutto gratis. Boîte, la “rivista in scatola” Milano based, si racconta per voce di Federica Boragina (ideatrice, insieme a Giulia Brivio, del progetto) ad Artelibro.
Sotto l’ombra di Duchamp, che ha ispirato il packaging e qualche fake ben riuscito alla Darko Maver, Boîte è passione pura, investimento di tempo e denaro senza nessuno scopo che non sia la soddisfazione di un prodotto ben riuscito. Che a dispetto dell’apparente precarietà del format, non tira i remi in barca ma rilancia: in cantiere (uscita prevista per l’inverno) il numero monografico dedicato all’arte narrativa; in avanzata fase di elaborazione la pubblicazione, questa volta a cura di un editore, di un volume che indaga il fenomeno delle mostre in casa nel panorama italiano, dagli anni ’80 ad oggi. Nelle librerie, salvo contrattempi, a primavera.

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– Francesco Sala

 

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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di Marinetti e di Valentino (lo stilista). Ha fatto l'aiuto falegname, l'operaio stagionale, il bracciante agricolo, il lavapiatti, il cameriere, il barista, il fattorino delle pizze, lo speaker in radio, l'addetto stampa, il macchinista teatrale, il runner ai concerti. Ha una laurea specialistica in storia dell'arte. Ha fatto un corso di perfezionamento in economia e managment per i beni culturali, così sembra tutto più serio. Ha fatto il giornalista per una televisione locale. Ha condotto un telegiornale che, nel 2010, ha vinto il premio speciale "tg d'oro" della rivista Millecanali - Gruppo 24Ore. Una specie di Telegatto per nerd. E' molto interista.