L’atleta italiano più amato/odiato a Londra? È l’Auriga di Mozia, scultura prestata temporaneamente al British Museum. E che fa ombra al Fregio del Partenone…

Deludono Pellegrini, Magnini e il Setterosa, per non parlare di Schwazer? Se non mancano atleti pronti a riscattare le sorti tricolori, le Olimpiadi londinesi hanno un altro grande italiano da ammirare. Ma stavolta non ci sono medaglie o piazzamenti da ottenere: si tratta infatti del famoso Auriga di Mozia, scultura in marmo che il British […]

Deludono Pellegrini, Magnini e il Setterosa, per non parlare di Schwazer? Se non mancano atleti pronti a riscattare le sorti tricolori, le Olimpiadi londinesi hanno un altro grande italiano da ammirare. Ma stavolta non ci sono medaglie o piazzamenti da ottenere: si tratta infatti del famoso Auriga di Mozia, scultura in marmo che il British Museum ha ottenuto in prestito per il periodo olimpico dal piccolo museo siciliano dove è conservata.
Riportata alla luce nel 1979 durante gli scavi archeologici sull’isola nel mare davanti a Marsala, la statua fu creata proprio per celebrare una vittoria ai Giochi Olimpici antichi tra il 480 e il 470 a.C., ovvero circa 20 anni prima del Fregio del Partenone, che ora si trova a condividerne gli spazi espositivi, nella sala 18 del museo. Due bellezze di pari qualità, anche se di tipologie estremamente diverse: ma c’è da scommettere che in tanti contano i giorni dal suo rientro in Italia, per non dover spartire le suggestioni con il temporaneo ospite…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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