Bologna Updates: il vero nemico delle gallerie di Arte Fiera? Per l’edizione 2012 il suo nome è Serpico. E non promette nulla di buono

I lettori più attenti alle cronache degli ultimi mesi, al nome Serpico sapranno immediatamente associare un contesto e un ambito (che non c’entra alcunché con Al Pacino protagonista dell’omonimo film). Per tutti quegli altri, semplificando, diciamo che Serpico è quel complesso sistema di database e procedure informatiche che lo stato ha oggi a disposizione per […]

I lettori più attenti alle cronache degli ultimi mesi, al nome Serpico sapranno immediatamente associare un contesto e un ambito (che non c’entra alcunché con Al Pacino protagonista dell’omonimo film). Per tutti quegli altri, semplificando, diciamo che Serpico è quel complesso sistema di database e procedure informatiche che lo stato ha oggi a disposizione per incrociare i dati di redditi, spese e tenore di vita al fine di stanare chi ha un tenore di vita non compatibile con la propria dichiarazione dei redditi.
L’attuale esecutivo, tutti gli indizi vanno in quella direzione, sembra assolutamente intenzionato a usare Serpico al massimo delle sue possibilità e già le prime liste dei possessori di megayatchs con redditi da operai sono sul tavolo dei comandi della Guardia di Finanza.
Perché uno strumento del genere possa inficiare gli affari per questo 2012 ce lo spiega un gallerista toscano nel suo ampio stand ad Arte Fiera: “tutta questa gente che dichiara 15 mila euro al mese pur guadagnandone venti volte tanti” spiega il dealer “come può oggi comprare un’opera da 30 o da 50mila euro senza mettersi a rischio di accertamento?“.
Semplice, penserà qualcuno: i collezionisti col vizio dell’evasione fiscale prenderanno a comprare all’estero. Non è così semplice perché pare che Serpico, nella sua capacità di intercettare appartamenti, barche, alianti e automobili di lusso, sappia arrivare anche fuori dall’Italia. E allora? “E allora – riflette il gallerista – c’è il rischio che qui per un anno tutto si congeli, nell’attesa che per il 2012 chi dichiarava troppo poco torni a denunciare tutto in modo da poter spendere“. Uno scenario di stallo non proprio rassicurante.

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Redazione

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