Torino Updates: il polso della fiera? Galleristi soddisfatti delle vendite, Manacorda promosso, il “clima” un po’ meno

Qualità della selezione, organizzazione efficace con qualche sbavatura, comitato e direttore superattenti ed un netto miglioramento sotto tutti i punti di vista rispetto alle edizioni precedenti. Queste le impressioni dei galleristi di Artissima interrogati dai “microfoni” di Artribune. Sì, ma il mercato? Non rigurgita di entusiasmo la diagnosi della Galleria Monica De Cardenas, che oppone […]

Qualità della selezione, organizzazione efficace con qualche sbavatura, comitato e direttore superattenti ed un netto miglioramento sotto tutti i punti di vista rispetto alle edizioni precedenti. Queste le impressioni dei galleristi di Artissima interrogati dai “microfoni” di Artribune. Sì, ma il mercato? Non rigurgita di entusiasmo la diagnosi della Galleria Monica De Cardenas, che oppone ad una soddisfazione media per i risultati personali un’analisi attenta e lucida dell’atmosfera generale. Che guarda non solo alla situazione contingente, senza dubbio vessata da un clima poco clemente, bollettini metereologici di guerra (esonda o non esonda?) e dal crollo delle borse nella giornata di giovedì 3 novembre, ma anche alle ultime vicende che riguardano da vicino il mondo dell’arte. Pochi i collezionisti internazionali, in una fiera che segue di poco due importanti eventi come Frieze e il Fiac, in una città che ha perso la sua Triennale e che forse avrebbe bisogno per attrarre compratori che vengono dall’estero di un evento di attrazione di caratura europea e di strategie che investono maggiormente sui collezionisti e meno sugli eventi di costume.
Altrettanto lucido è Alfonso Artiaco, il quale, malgrado le vendite, individua problemi non dissimili ed imputa la debolezza del mercato e l’assenza di collezionisti oltralpe e oltreoceano all’inesistenza di un sistema dell’arte e di un supporto istituzionale a sostegno degli artisti italiani. Il risultato? Scarsa credibilità. Anita Beckers di Francoforte trova Artissima un appuntamento molto italiano, sicuramente di grande interesse, ma non sa ancora se tornerà. Dipenderà anche dalla possibilità di presentare un progetto adatto all’occasione. Grandi sorrisi invece da Lia Rumma, che ci dice di avere lavorato tanto, e da Magazzino di Roma che espone in bella mostra l’acquisizione della GAM di Torino. Sono contenti anche da Lisson Gallery con un Tony Cragg venduto per 170.000 euro e uno stand “museale” premiato tuttavia dai collezionisti privati. Tornati a Torino dopo l’esperienza positiva del 2010 ci comunicano che il 2011 ha sancito senz’altro un netto incremento dei risultati in termini complessivi, anche, senz’altro, grazie alla propria presenza più radicata in Italia, che fa di Lisson non più una galleria straniera in trasferta, ma un’ amica.

– Santa Nastro e Massimo Mattioli

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