Verona Updates: tra collettive ecosostenibili e tri-personali eclettiche, spigolature testuali e fotografiche dalla fiera

Se la storia dell’arte troneggia gigante a guardare gli strabismi della contemporaneità, questa si esibisce in forme e modi complessi articolati da linguaggi tra tradizione e contaminazione. I visitatori di Artverona – nella gallery una selezione random di foto della nostra Barbara Reale – vengono accolti da Erranti nell’errore, macro installazione di Michele Manzini, a […]

Se la storia dell’arte troneggia gigante a guardare gli strabismi della contemporaneità, questa si esibisce in forme e modi complessi articolati da linguaggi tra tradizione e contaminazione. I visitatori di Artverona – nella gallery una selezione random di foto della nostra Barbara Reale – vengono accolti da Erranti nell’errore, macro installazione di Michele Manzini, a cura di Gianluca Marziani, promossa da Kn studio Associazione Culturale. L’opera aleggia una poesia surreale e ha un titolo bellissimo, quindi non poterci camminare attraverso per non so quali divieti è una vera perdita. Si sta bene a transitare tra passato e futuro, tra il presente barocco di un olio di Federico Guida e un Munari dal sapore meraviglioso della galleria Lietti, dalle fotografie estreme di Kensuke Koike alla Jarach ai lavori ecosostenibili di Egger, Vendramel, Scheda, Venturelli, Scheruebl, Ostapovici dei De Faveri.
La galleria Astuni è sempre raffinata e con congiunzioni intelligenti, Grossetti consolidato ma aperto anche a scelte nuove progressive, quanto Corso Venezia Otto una garanzia, un marchio di Fabbrica; la galleria Bonelli ci parla di giovane pittura figurativa italiana e internazionale così come Colombo, la Giarina di Verona di tecnologia offerta da Coltro e dal lirismo di Girardi e Giunta. Lo squalo di Robert Longo è eterno come Emilio Mazzoli e ne siamo felici perché entrambi sono nel nostro immaginario da sempre con uno sguardo ora alle proposte del giovane Mazzoli, Mario, che risiede a Berlino ma non ci dimentica, mentre la Otto di Bologna ha fatto una scelta culturale curata da Zanchetta che ci offre un assaggio della tri-personale che inaugura il 15 a Bologna con la pittura processuale di Facco, la ricerca dello spazio di Termini e gli esercizi su velina e acetato di Moretti. Barbara Paci e il Torchio sono sempre più interessanti, mentre si apre lo scenario di Independents2, uno sguardo trasversale sul mondo delle associazioni a cura del bravo Cristiano Seganfreddo.

– Martina Cavallarin

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Martina Cavallarin

Martina Cavallarin

Martina Cavallarin, Venezia, 17-12-1966. Critica e curatrice, si occupa di arti visive contemporanee. Il suo sguardo spazia tra differenti linguaggi e necessarie contaminazioni. Il senso è quello di esplorare direzioni e talenti dell’arte che va dalla pittura alla fotografia, dal…

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