Verona Updates: da I numeri primi a Face to Face, il fair tour si allarga ai progetti curatoriali

Ci sono artisti che anche in fiera garantiscono alle loro opere un’eleganza che va oltre il mercato, oltre una visibilità bulimica, che incanta come si trovassero sole e nel silenzio. Uno di questi è il giovane Jacopo Mazzonelli, che espone diverse sculture installative negli spazi della Paolo Deanesi Gallery e un macro schermo nell’imponente corridoio […]

Ci sono artisti che anche in fiera garantiscono alle loro opere un’eleganza che va oltre il mercato, oltre una visibilità bulimica, che incanta come si trovassero sole e nel silenzio. Uno di questi è il giovane Jacopo Mazzonelli, che espone diverse sculture installative negli spazi della Paolo Deanesi Gallery e un macro schermo nell’imponente corridoio centrale interessante almeno quanto lo è I numeri primi, zoomata su opere di collezioni private a cura di Andrea Bruciati. Alessandro Bergonzoni ha incantato, innestato pensieri incrociati, allertato le menti con il suo intervento nell’iniziativa Face to Face dell’area conferenze e allo spettacolo Urge tenuto la sera al Teatro Nuovo, bell’esempio con altri di coinvolgimento off.
A Smartarea Andrea Contin lascia il suo segno originale e intelligente, mentre i quadri di Gioacchino Pontrelli esposti da Deanesi e Antonella Cattani sono sempre l’esempio della pittura con la P maiuscola; nello stesso stand da ammirare il ferro, vetro, carta di Marco di Giovanni e le “foto di famiglia” della bravissima Julia Krahn. Le cannucce di Francesca Pasquali negli spazi di Bonioni e di Colossi raccontano di una scultura dedicata all’ambiente e al sociale ottimizzate da una resa formale notevole. I meccanismi di Francesco Bocchini cigolano da Andrea Arte Contemporanea e accanto la galleria L’Ariete racconta delle suggestioni pittoriche di Nicola Samorì mentre lo Studio Raffaelli quelle oniriche espressioniste di Pielruligi Pusole. Sempre in crescita il giovane Simone Bergantini partito dalla foto e in grande progressione verso nuove forme di contaminazione. Le fotografie di Stefano Graziani aderiscono al vigore della galleria di Emilio Mazzoli allo stesso modo in cui si partecipa all’evoluzione stilistica in una direzione più dura e compiuta di Mirko Baricchi che nello stand Cardelli e Fontana dialoga con la scultura pura tra architettura e materia di Fabrizio Prevedello. Astuni mostra con passione condivisa le opere di Luca Pozzi e i magnifici collage su carta di Vlatka Horvat.

– Martina Cavallarin

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Martina Cavallarin

Martina Cavallarin

Martina Cavallarin, Venezia, 17-12-1966. Critica e curatrice, si occupa di arti visive contemporanee. Il suo sguardo spazia tra differenti linguaggi e necessarie contaminazioni. Il senso è quello di esplorare direzioni e talenti dell’arte che va dalla pittura alla fotografia, dal…

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