Tarocchi d’artista e altre opere simbolo di Corrado Cagli in mostra a Roma

Tarocchi, carte mute, opere che sperimentano la quarta dimensione popolano la mostra "Cagli 1947-1959", in corso presso la storica galleria Antichità Alberto di Castro a Roma. Un'esposizione che immerge nell'universo multidisciplinare del grande artista

“Ruota della Fortuna” e il “Bagatto come Arlecchino” sono le figure esoteriche legate al mondo dei tarocchi e interpretate da Corrado Cagli nel dopoguerra. Queste opere sono in mostra fino al 5 maggio, insieme ad altre tra le più iconiche dell’artista, presso la galleria Antichità Alberto Di Castro, in Piazza di Spagna a Roma.

A ROMA LA MOSTRA “CAGLI 1947 – 1959”

La mostra “Cagli 1947-1959” a cura di Alberto Di Castro, Denise Di Castro, Gian Enzo Sperone, Yuri Tagliacozzo, è un viaggio nel mondo sorprendente di Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976), grande pittore e Maestro del ‘900. Oltre alle opere esoteriche di Cagli, sono visibili una selezione di lavori del 1949 in cui ha sperimentato la quarta dimensione, come “L’Angoscia” e “Diogene”. L’artista, noto per aver sperimentato nuove tecniche, tra cui le “impronte dirette” e le “impronte indirette”, vede nell’opera “Ça Irà” la sua massima espressione: anch’essa presente nella mostra, torna ad essere visibile al pubblico dopo diciotto anni. “Simboli” del 1956, e “Flotta Arunta” del 1957, testimoniano invece la ricerca che Cagli compì verso il primordiale. Il percorso si conclude con un’impressionante serie di “carte mute”, realizzate tra il 1958 e 1959, dove l’artista converge arte, scienza, artigianato e teoria per creare straordinari effetti ottici.

LA SEDE DELL MOSTRA

La mostra, allestita sapientemente presso la galleria Antichità Alberto Di Castro, pone l’opera di Corrado Cagli in dialogo con reperti e antichità capaci di esaltarsi vicendevolmente. Fondata a Roma nel 1878, la galleria non ha mai perduto la sua originale identità: diretta da Alberto Di Castro, omonimo nipote del fondatore, mantiene fede alla tradizione familiare di quattro generazioni. Lo spazio, progettato nell’Ottocento dall’architetto Clemente Busiri Vici, accoglie i visitatori in un ambiente dove campeggiano numerose opere. Segue un lungo corridoio decorato con micromosaici, dipinti, colonne di marmo, dipinti su pietra, libri e gioielli che conduce al grande salone. La mostra di Cagli è dunque l’occasione per visitare un luogo storico di Roma, capolavoro artistico a sua volta.

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Redazione

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