La storia unica di Palazzo Luce a Lecce narrata in un film

C'è un luogo magico nel cuore di Lecce: si chiama Palazzo Luce ed è il testamento estetico della collezionista Anna Maria Enselmi. Ora questa antica dimora che custodisce una preziosa e ricca collezione di arte contemporanea e design è narrata dall'omonimo film di Alessandra Galletta

Un edificio medievale nel centro storico di Lecce, una galleria d’arte, una ricca e variegata collezione, una casa abitabile con ogni confort: tutto questo e molto di più è Palazzo Luce.

PALAZZO LUCE: UN LUOGO UNICO NEL CENTRO STORICO DI LECCE

La storia di questo particolare luogo è ora narrata nel documentario di Alessandra Galletta, che indaga la straordinarietà di Palazzo Luce, dalla sua ideazioni al suo sviluppo, fino ai dettagli più curiosi e particolari che lo rendono un posto magico. Quello che un tempo era chiamato Palazzo dei Conti si trova nel cuore di una delle città più belle del Salento e si contraddistingue per la sua origine medievale, a dispetto dell’imperante barocco leccese. Dalle sue grandi finestre è possibile infatti ammirare, da una visuale unica, l’antico anfiteatro. È stata Anna Maria Enselmi a trasformarlo negli anni, dopo esserne rimasta ammaliata a prima vista: quello che l’aveva colpita di più era proprio la sua luminosità straordinaria; di qui l’origine del suo attuale nome.

IL DOCUFILM CHE NARRA LA STORIA DI PALAZZO LUCE

La collezionista ha subito capito che il Palazzo dei Conti, un tempo dimora di Maria D’Enghien divenuta in seconde nozze regina di Napoli, ha un fascino tutto suo, valorizzato dalla splendida luce che filtra da ogni angolo. Comincia con il racconto di questo innamoramento il docufilm Palazzo Luce, scritto e diretto da Alessandra Galletta, che segue il progetto di ristrutturazione del Palazzo fino al suo compimento. Oltre agli interventi architettonici, il film segue il componimento della ricca e preziosa collezione di opere di arte contemporanea e progetti site-specific che hanno trasformato la dimora in un luogo unico al mondo, grazie al contributo di importanti designer e artisti internazionali.
“Ho voluto definire questo progetto il mio testamento” ha affermato Anna Maria Enselmi
“Ti chiedi cosa posso lasciare di bello? Al di là di uno scritto in cui doni le cose a cui tieni di più ai tuoi cari, lasci ciò che sei e che la gente lo deve sapere, anche se sei una pazza visionaria, una persona che ha speso tutto quello che aveva per comprare oggetti… quindi mi sono detta: Palazzo Luce è il segno più puro che posso lasciare di me. C’è la mia folle visione, la mia passione per l’estetica, per l’arte, per il design, e questo io lo considero un testamento”.

LE TESTIMONIANZE RACCOLTE NEL FILM “PALAZZO LUCE”

Palazzo Luce raccoglie inoltre le testimonianze di esperte di design moderno e
contemporaneo come Rossella Colombari e Nina Yashar, che hanno aperto per Anna Maria Enselmi i loro archivi, dell’architetto Giuliano Andrea dell’Uva, che ha realizzato il progetto di ristrutturazione e trasformazione del Palazzo, di artisti che si muovono tra arte e design come Martino Gamper e Antonio Marras, che hanno realizzato per lo spazio opere in dialogo con oggetti storici di Gio Ponti. E ancora la testimonianza della gallerista Lia Rumma, che ha affiancato Anna Maria Enselmi nella scelta e nella collocazione di una serie di opere nelle stanze del Palazzo, e quella di artisti del calibro di David Tremlett, Joseph Kosuth, Marzia Migliora e Giuliano Dal Molinche che hanno ideato per il palazzo due interventi site specific. Prendono la parola anche altri artisti di
ultima generazione come Gian Maria Tosatti e Michele Guido, argomentando le loro opere e il loro personale dialogo con Palazzo Luce.

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Il film “Palazzo Luce” fa parte del programma dell’edizione 2022 di Milano Design Film Festival

Mercoledì 23 novembre 2022, ore 19.30
Presentazione e proiezione in anteprima assoluta
Anteo Palazzo del Cinema
Sala President
Piazza Venticinque Aprile 8, Milano

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Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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