Amori, fantasmi e donne vampiro nell’arte di Munch al cinema

"Munch. Amori fantasmi e donne vampiro" sarà nelle sale cinematografiche italiane il 7,8,9 novembre. Un viaggio nell'arte e nella vita del pittore norvegese di cui vi mostriamo il trailer

L’Urlo di Edvard Munch è tra i dipinti più iconici della storia dell’arte e rappresenta la sintesi dell’arte emotiva di questo pittore norvegese, al quale è stato di recente dedicato un intero museo a Oslo, città in cui morì nel 1944.

LA VITA DI EDVARD MUNCH E LA SUA ARTE

L’arte di Munch ha contribuito a creare attorno alla sua figura l’aurea del pittore maledetto: i colori violenti, le figure ambigue tra l’umano e il mostruoso, gli scenari cupi alimentarono l’idea che l’artista fosse un uomo tormentato e ossessivo. E in effetti la sua vita fu costellata da eventi spiacevoli: da bambino perse la madre e l’amata sorella maggiore, mentre il padre cominciò a soffrire di crisi depressive. La stessa malinconica accompagnò Munch che si diede all’alcolismo e a rapporti sentimentali complicati, come quello con l’ereditiera Tulla Larsen, che gli valse anche una pallottola nella mano sinistra. Depressione, ansia, follia e timore dell’altro sesso si tradussero in opere che hanno reso celebre l’artista espressionista: oltre a L’Urlo, ricordiamo ad esempio La fanciulla malata, Madonna, o La danza della vita.

EDVARD MUNCH NEL FILM IN ARRIVO AL CINEMA A NOVEMBRE

A narrare la storia di Edvard Munch arriva il 7,8,9 novembre al cinema il docufilm prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, dal titolo “Munch. Amori fantasmi e donne vampiro”, diretto da Michele Mally, che firma la sceneggiatura con Arianna Marelli. La pellicola farà immergere gli spettatori nelle atmosfere del profondo Nord che caratterizzarono i primi anni di vita di Munch, tra storie di troll e incantesimi nelle tormente di neve. Le testimonianze della biografa Sue Prideaux e dei direttori dei musei che conservano le opere di questo straordinario artista, delineeranno il suo animo tumultuoso, in rotta con le consuetudini borghesi del suo tempo; indagheranno l’inutile ricerca di stabilità con l’altro sesso e la creazioni dell’immagine di “donne vampiro” che sempre hanno accompagnato la produzione artistica di Munch. Dalle sue tele e dalla sua storia si evince la missione che egli si pose: “Leonardo ha dissezionato cadaveri, io dissezionerò la mia anima per capire cosa c’è di universale nell’anima umana”.

– Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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