La magia del nascondino si svela in un tenero corto animato

L'ultimo corto animato di Bára Halířová è un omaggio alla fantasia dei bambini, e in particolare ai sentimenti legati al gioco del nascondino. Un video splendidamente disegnato che vi riporterà indietro negli anni

Le origini del nascondino si perdono nel remoto passato. Pare infatti che già nella Grecia del II secolo fosse diffuso un passatempo, chiamato “apodidraskinda”, nel quale i partecipanti erano invitati a scappare e a nascondersi in luoghi segreti. Praticato dalla nobiltà durante il Rinascimento come forma di socializzazione e corteggiamento tra i giovani aristocratici delle corti europee, il gioco ha preso nel corso dei secoli nomi diversi a seconda del luogo in cui si è consolidato, rimanendo tuttavia pressoché fedele all’originale a ogni latitudine del pianeta. La sua diffusione, le sue origini millenarie, eppure il suo essere legato all’infanzia di tutte le persone del mondo, rendono il nascondino una delle attività per bambini più amate e praticate di sempre.

IL GIOCO DEL NASCONDINO

È per queste ragioni che il semplice fatto di nominarlo evoca in ognuno di noi ricordi comuni e universali: l’eccitazione nel cercare il giusto anfratto che potesse ospitarci durante la conta, l’ansia di stanare i nostri amici e il cuore che batte forte nel momento in cui, in assoluto silenzio, restavamo nascosti nel luogo prescelto. Basta chiudere gli occhi per provare, a distanza di anni, ognuna di queste sensazioni, con il rischio di venire sopraffatti da un’inevitabile dose di dolcezza e nostalgia per un tempo che non ci appartiene più.

IL CORTO ANIMATO DI BÁRA HALÍŘOVÁ

Per tutto ciò, il corto animato della giovane artista Bára Halířová è una perla di fronte alla quale difficilmente resterete indifferenti. Realizzato nel 2019 come tesi di laurea per la prestigiosa scuola di cinema FAMU – Filmová a televizní fakulta Akademie múzických umění di Praga, e solo di recente pubblicato sulla piattaforma Vimeo, il corto – dal titolo Schovka, nomignolo con cui viene chiamato il nascondino in lingua ceca – vede come protagonisti un gruppo di bambini alle prese con il celebre gioco. Tra questi, uno in particolare perlustra la casa in cerca di uno spazio nel quale nascondersi. Ogni luogo, anche il più piccolo e il più remoto, appare ai suoi occhi come un posto magico, nel quale le dimensioni dello spazio e del tempo si stravolgono: i minuti diventano ore, e le ore diventano anni.

– Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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