Pubblichiamo in anteprima l’intervista a Estefanía Peñafiel Loaiza, che ha realizzato l’opera site specific A certain idea of paradise 1. this gold we eat (following Guamán Poma de Ayala) all’interno della mostra Qhapaq Ñan – Il grande cammino delle Ande, organizzata da IILA – Organizzazione internazionale italo-latino americana e curata da Rosa Jijón presso il MUCIV – Museo delle Civiltà d Roma.
Dal passato al presente, la mostra attraversa storia, antropologia, artigianato, archeologia, saperi ancestrali, cooperazione tra i Paesi, turismo comunitario e sostenibile, arrivando all’arte contemporanea. Il disegno realizzato su grande scala è preso dalla Nueva Crónica y Buen Gobierno di Guamán Poma de Ayala (1615), in cui vengono rappresentati un Inca e un conquistador spagnolo scambiarsi prodotti. Per il colore, è stato utilizzato un composto di cioccolato svizzero lavorato con cacao ecuatoriano.

UN SISTEMA VIARIO CHE ATTRAVERSA SEI PAESI

Il Qhapaq Ñan è il sistema viario andino creato dagli Incas sulla base di infrastrutture preincaiche, le cui ramificazioni arrivano a toccare sei Paesi dell’America del Sud: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù, per un totale di oltre 30.000 chilometri. Questo Cammino attraversa una delle aree geografiche più estreme al mondo, che va dai 6.000 metri delle vette delle Ande, passando per aridi deserti e foreste pluviali, fino a raggiungere le coste.
A dimostrazione di quanto il Qhapaq Ñan sia un patrimonio vivo, che coniuga passato, presente e ricchezza simbolica, l’arte contemporanea fa da contrappunto ai saperi ancestrali, mostrando come questi, insieme alla cosmovisione andina, abbiano ispirato opere di artisti contemporanei.
José de Nordenflycht, curatore della sezione contemporanea, è uno dei principali esperti di questo patrimonio in relazione alla produzione contemporanea, ha invitato sei artisti visivi: Gracia Cutuli (Argentina), Joaquín Sánchez (Bolivia), Cecilia Vicuña (Cile), Gabriel Vanegas (Colombia), Estefanía Peñafiel Loaiza (Ecuador), Mariano León (Perù), affidando loro il compito di proporre modi diversi di percorrere i tratti di questo itinerario culturale, permettendo al visitatore di vivere attraverso i sensi un’esperienza utile a completare l’informazione scientifica, basata sui registri visibili archeologici, antropologici e storici.

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AutoreEstefanía Peñafiel Loaiza
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