L’arte è un delfino. Intervista a Davide Boriani

Stefania Gaudiosi è artista, curatrice e promotrice culturale. Particolarmente attenta ai temi della didattica dell’arte, cerca nelle forme culturali possibili vie di accesso alla comprensione del mondo e della nostra umanità. Artribune presenta il suo progetto “L’arte è un delfino”, un ciclo di video-interviste per riflettere sull’arte e la cultura del nostro tempo. Il primo appuntamento vede protagonista l’artista e designer Davide Boriani

ANTEFATTO: IL PRIMO INCONTRO

Il 23 maggio 2018, a Milano, nella Sala Napoleonica di Brera, si è tenuta la presentazione del grande volume monografico dedicato all’opera di Davide Boriani, fondatore dello Gruppo T, autore della Superficie Magnetica, uno dei capolavori dell’Arte Cinetica, e di tante altre meraviglie. Boriani è venuto in Italia per l’occasione dal Brasile, dove vive da alcuni anni con sua moglie Marlene.
C’è un seme, una bozza d’intenzione: “Vorrei conoscerlo, chiedergli alcune cose, a limite registrare un’intervista”. Non bisogna mai sottovalutare il potere di una volontà formulata nelle giuste condizioni. Tant’è che nella storica sala del palazzo dell’Accademia sono accaduti tre o quattro miracoli che ci hanno portato, immediatamente dopo, al bar Jamaica, per l’aperitivo, e otto giorni più tardi nella casa sulle sponde del lago di Lugano dove abbiamo registrato.
È cominciato tutto così. Al tavolo del Jamaica, seduti con me, c’erano i primi quattro intervistati e ancora non lo sapevo. È un luogo che evoca tante storie. Avevo con me la videocamera e ho registrato il buffo racconto di un premio in vino, ricevuto da Boriani, e affidato incautamente a Piero Manzoni. Abbiamo riso e brindato a Manzoni.

PRIMO GIUGNO: L’INTERVISTA

Giornata primaverile di cielo variabile, avevo preparato un pranzo per otto, rigorosamente vegetariano, lasagne ai fiori di zucca e involtini di melanzane, per via di quel sud amato che non lascio andare. Dopo il pranzo, le fragole, il caffè, il limoncello, chiedo agli ospiti, complici della mia intenzione – ancora una crisalide – di scusarci. Io, Davide e Marlene ci assenteremo per un po’. Affido al lago, ai falchi e a qualche nuvola di passaggio il compito di intrattenerli.
Ricordo l’entusiasmo d’essere tra anime bambine. E, infatti, Davide Boriani, a un certo punto, dirà: “Il bambino si meraviglia davanti alle cose. L’artista è uno che si meraviglia ancora, anche da grande”. È vero, è la meraviglia che bisogna praticare.
La luce cambia continuamente su tutta la scena e sul volto di Davide. Ma noi eravamo lì, astraendo lo spazio rettangolare di un giardino dell’estremo nord italico che sembra un po’ Brasile e, tutto sommato, lo è. La cenere della sigaretta sulla superficie nera della maglia di Davide sembra suggerire come funzionano certe sue opere. Una materia che si trasforma per effetto di una legge (la forza di gravità), all’interno di uno spazio (la T-shirt), soggetta al tempo e al caso, mentre parliamo di tutto, per un’ora e più.
E, per fortuna, eccone una traccia qui. Buona visione.

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Stefania Gaudiosi

Stefania Gaudiosi

Stefania Gaudiosi è artista, curatrice e promotrice culturale. Studiosa e teorica dell’arte, con particolare interesse per l’Arte Cinetica e per l’opera di Iannis Xenakis, è autrice di diversi saggi dedicati ai temi della contemporaneità, della multimedialità e dei new media.…

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