Cannes 2015. Matteo Garrone in chiave fantasy horror

Intrattenimento, seduzione, fantasia, incantesimi e inquietudini: una nuova veste per Matteo Garrone, protagonista della seconda giornata del Festival. Applausi (con riserva) per uno degli italiani favoriti a Cannes

Nel secondo giorno del festival  la stampa internazionale apprezza con riserva il film di Matteo GarroneIl racconto dei racconti, dato favorito tra gli italiani: se il contenuto non ha convinto in pieno, il  montaggio è apparso coinvolgente e l’opera, nel complesso, si è difesa bene. Critiche anche per l’aspetto artigianale e l’uso limitato della computer grafica, scelta che invece il regista ha dichiarato “autoriale”. A Garrone va il merito di una scelta coraggiosa, fuori dal coro, moderna, diretta ed attraente. L’assenza di aspirazioni intellettuali o allegorie sociali non danneggia un progetto che fa la differenza nel contesto di una cinematografia nazionale incancrenita sulla ripetizione di certi cliché e luoghi comuni.

Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Il giapponese Kore-Eda Hirokazu porta in concorso un delicato affresco familiare, dove non c’è mai tensione narrativa e i personaggi sono appiattiti su una monodimensione. Con l’indugiare sulla memoria dei sensi (l’odore della nonna, il gusto di un cibo di famiglia, l’abito della sorella più vecchi) Our Little Sister finisce per sembrare un lungo spot di casa Barilla. Ma che ne sanno di Barilla i giapponesi?

Federica Polidoro

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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