Cindy Sherman al Museo Gucci di Firenze. Il racconto di Francesca Amfitheatrof

Un omaggio alla grandissima Cindy Sherman. Al Museo Gucci di Firenze una mostra che raccoglie alcune celebri opere dell'artista, risalenti ai primi anni della sua ricerca. Fotografie e video, in cui emergevano già carattere e direzione di una ricerca complessa e originale, fondamentale passaggio per l'evoluzione stilistica e concettuale dell'arte contemporanea americana...

Per la terza mostra al Museo Gucci di Firenze, Francesca Amfithatrof, curatrice del Contemporary Art Space del Museo, ha completamente rivoluzionato lo spazio dedicato alle mostre temporanee, con l’allestimento di Cindy Sherman: Early Works, mostra realizzata con opere provenienti dalla collezione di François Pinault, proprietario  del marchio Gucci e grande collezionista dell’artista americana.
Murder Mystery People e Bus Riders sono due lavori che la Sherman aveva realizzato nel 1976, appena uscita dal college. Già in questi lavori giovanili emerge la tipica attitudine dell’artista a essere sia regista che attrice dei propri scatti, una modalità che avrebbe contraddistinto tutta la sua carriera.
Mentre Murder Mystery People era stata allestita nello spazio “Hallwalls“, a Buffalo (New York), Bus Riders trovata posto all’interno di un autobus: in entrambi i casi le fotografie scattate in studio dei vari personaggi erano state ritagliate come silhouette e attaccate alle pareti; è per questo motivo che i lavori sono stati poi ristampati dall’artista nel 2000.

Cindy Sherman, Untitled (Murder Mystery People), 1976-2000, Black and white photograph, 25.4 x 20.3 cm, Courtesy of the Artist and Metro Pictures © Cindy Sherman

Cindy Sherman, Untitled (Murder Mystery People), 1976-2000, Black and white photograph, 25.4 x 20.3 cm, Courtesy of the Artist and Metro Pictures © Cindy Sherman

Nella sala video del Gucci è invece proiettata la pellicola animata Doll Clothes, lavoro realizzato nel 1975 come compito d’esame alla State University of New York di Buffalo: la Sherman interpreta una figurina in biancheria intima, sorta di bambola di carta, intenta a provare vari abiti; racchiusa all’interno di un packaging/atelier, quando proverà a uscirne vi sarà subito ricollocata da una grande mano umana, metafora della società consumistica e dominatrice. Questo ed altro ci racconta Francesca Amfithatrof nell’intervista per ArtribuneTelevision

– Valentina Grandini

Cindy Sherman: Early Works
Museo Gucci, Firenze
fino al 9 giugno 2013
www.gucci.com

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Valentina Grandini

Valentina Grandini

Profilo: Valentina Grandini (Pietrasanta, 1978) è storica dell’arte, curatrice indipendente, art advisor, fotografa e organizzatrice di mostre ed eventi legati all’arte contemporanea. Dal maggio 2011 collabora con Artribune. Dal 2008 svolge l’attività di art advisor collaborando con collezionisti privati alla…

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