
Alle pareti della sede di via Zenale, le installazioni multi-diegetiche, talvolta totali e celebrative, allestite parallelamente nelle due istituzioni torinesi, lasciano una traccia leggera, uno sguardo attraverso il tempo dell’uomo e il racconto del paesaggio. Nella sua prima personale alla Lisson Gallery, Wael Shawky (Alessandria d’Egitto, 1971) presenta alcuni disegni di dimensioni medio-grandi, un raffinatissimo specchio istoriato, posto a pavimento e, infine, a pian terreno, una marionetta utilizzata per Cabaret Crusades (2010–2015), in vetro di murano. La storia delle crociate dal punto di vista delle popolazioni arabe e la storia personale dell’artista intrecciata con quella di Dayrout al Sharif, dello scrittore egiziano Mohamed Mostajab, lasciano spazio a un carteggio intimo che dialoga direttamente con i girati filmici, mediando senza espedienti la relazione instaurata dall’artista con paesaggi, colori, sfumature e trasparenze. Una ricerca visiva intima, che prende forma nello sguardo come una sorta di ricordo profondo, tratto a posteriori, di quel che i lungometraggi non sono stati in grado di cogliere.
Ginevra Bria
Milano // fino al 13 gennaio 2017
Wael Shawky
LISSON GALLERY
Via Zenale 3
02 89050608
[email protected]
www.lissongallery.com
MORE INFO:
https://www.artribune.com/dettaglio/evento/57461/wael-shawky/