
Francesco Arena (Mesagne, 1978) ha messo in piedi un progetto impegnativo e ben calibrato, confermando la portata della sua indagine sui confini del concetto di monumento e sulla storia. Nelle opere in mostra, privato e universale s’intersecano grazie a un processo che, come sempre, è anzitutto mentale. Nel secondo spazio, diviso in due da una parete innalzata ad hoc, una lastra di granito incastonata sul muro divisorio a oltre due metri d’altezza riporta iscrizioni tratte da una riflessione di Susan Sontag: “Unremitting banality and inconceivable terror”, che Arena prende in prestito per raccontare il presente. Nell’ultimo ambiente, le sculture in DAS richiamano angoli e spigoli della sua casa in Puglia; un calcolo relativo a questa serie di segmenti equivale a 91 metri, numero che corrisponde alla somma dell’altezza dei due Buddha distrutti dai talebani a Bamiyan nel 2001.
Lorenzo Madaro
Milano // fino al 21 novembre 2015
Francesco Arena – Sette uno quattro
RAFFAELLA CORTESE
Via Stradella 1 / 4 / 7
02 2043555
[email protected]
www.galleriaraffaellacortese.com
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