Da una parte Hilla Ben Hari (Kibbutz Yagur, 1972) con la sua opera video di diciannove minuti realizzata per il museo d’arte Ein Harod in Israele, dall’altra Alice Cattaneo (Milano, 1976) con tre sculture, una a terra, una a parete e una su piedistallo. Hilla Ben Ari nel suo film rappresenta la condizione sottomessa di Na’amah, personaggio femminile di secondo piano tratto dalla Bibbia, e mostra corpi tesi in posizioni scultoree, pose plastiche al limite della sopportazione umana. Alice Cattaneo nelle sue sculture utilizza fogli di acetato, tubicini in plastica, rete metallica: materiali leggeri, quasi senza spessore, che da soli non potrebbero mai reggersi ma che congiunti tra loro in maniera sapiente acquistano la rigidità necessaria a tenersi. Si percepisce in questi lavori la fragilità per Hilla Ben Ari data dai corpi stremati dalla posizione innaturale e per Alice Cattaneo dalla natura stessa dei materiali e delle forme; allo stesso tempo si avverte tutta la forza di chi resiste, nonostante tutto, senza crollare.
Barbara Di Tanna
Roma // fino al 12 settembre 2015
Hilla Ben Ari / Alice Cattaneo – Tensioni E-Statiche
MARIE-LAURE FLEISCH
Via di Pallacorda 15
06 68891936
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