Vania Comoretti, ovvero come sillabare il corporeo
C|E Contemporary, Milano – fino al 27 febbraio 2015. Trittici pittorici per raccontare il corpo. Sono quelli che Vania Comoretti espone a Milano. Fra oggettività e individualità.
Vania Comoretti (Udine, 1975) espone diversi trittici in cui esibisce un’analitica dell’espressione, che non si traduce mai in iper-realismo grazie alla delicatezza e al contempo sobria astrattezza delle linee e del tratteggio della luce. Ne emerge è un sillabario di emozioni e reazioni fisiologiche che scandiscono il linguaggio corporeo e materico del nostro essere. Si può forse parlare di ossessione del corpo, come materia di indagine sull’effimero, sul vivente che muta di continuo. Ricostruito dalla mano e dalla memoria dell’artista, il corpo è qui declinato in più momenti temporali ed esistenziali, e viene raccontato in modo “anatomicamente intimo”. Colpisce così la ricostruzione perfetta, e al contempo personale, della nostra corporeità, riletta dallo sguardo partecipe dell’artista, l’interlocutore privilegiato del dialogo tra il corpo e l’interiorità che lo abita.
Laura Ghirlandetti
Milano // fino al 27 febbraio 2015
Vania Comoretti – Progressione
a cura di Viana Conti
C|E CONTEMPORARY
Via Tiraboschi 2/76
02 45483822
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www.cecontemporary.com
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