Attraverso questa serie di immagini, montate in un video da Aurelio Andrighetto, Elio Grazioli affronta una riflessione su ciò che la nipote appena nata potrebbe sognare senza aver ancora sviluppato il senso della vista. Quindi ombre, luci e macchie di colore. Ma non è solo questo: attraverso le sei fotografie vi è una meditazione sul modo in cui anche chi può vedere percepisce il mondo. I soggetti sono paesaggi naturali, oggetti e persone. In ogni immagine però vi è qualche difetto, volutamente mostrato, come una ragnatela tra i cespugli, un foglio bianco nell’acqua del mare in mezzo agli scogli, un manifesto pubblicitario non perfettamente allineato, con l’immagine di Moira Orfei e uno zoom sul suo neo.
Ciò a mostrare che, anche se l’immagine ha delle imperfezioni, queste rendono la foto anche più particolare e poetica, permettendo di immaginare un mondo diverso da quello solito che ci offrono le classiche fotografie ben fatte. Inoltre nella parete opposta si trovano un ritratto di Elio Grazioli dipinto da Dario Bellini e una fotografia ritoccata ad acquerello.
Silvia Fusaro
Varese // fino al 28 febbraio 2015
Elio Grazioli – Primo sogno
a cura di Ermanno Cristini
RISS(E)
Via San Pedrino 4
335 8051151
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