Invaghitosi del romano Monte Testaccio e della sua unicità, Leonid Tsvetkov (Novgorod, 1980; vive ad Amsterdam) si è messo ad “archeologizzare” gli scarti del nostro presente consumista; ha così realizzato calchi in cemento dei più umili contenitori che si usano (e gettano) oggi, per sovvertirne essenza ed aspetto in qualcosa di stabile e arcaico. La scelta di impilarli strutturando stalattiti brancusiane, un po’ sovraccarica sul piano concettuale, sembra tener conto principalmente dei connotati del contesto espositivo. A rendere la visita un’esperienza appagante è infatti più che altro il contrappunto che si instaura, in termini formali, tra la verticalità brulla degli innesti, e l’atmosfera baroque-spacey degli spazi zahadidiani di Ex-Elettrofonica. In mostra anche un corpus di lavori a parete dal carattere processuale ma dall’allure espressionista, in cui stampe di piante e rilievi architettonici, sottoposte a elettrolisi, si ribaltano in visioni terree.
Pericle Guaglianone
Roma // fino al 20 maggio 2014
Leonid Tsvetkov – Disturbances
a cura di Manuela Pacella
EX ELETTROFONICA
Vicolo di Sant’Onofrio 10
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