La cultura di massa in cenere. Ciro Vitale a Napoli

Dafna Home Galley, Napoli – fino al 6 marzo 2014. Libri combusti – segni di differenti saperi e differenti risonanze storiche – e cera pura, disposti in teche di plexiglas. Che echeggiano reliquari antichi, contenitori ideali delle ceneri della cultura di massa. Così Ciro Vitale parla di utopie ed emergenze culturali.

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L’episodio a cui penso quando compio quest’operazione è il rogo della biblioteca di Sarajevo, la cui drammaticità ha scatenato l’orgoglio di un popolo che ha risposto all’assedio difendendo il proprio patrimonio culturale”: questa è la premessa con la quale Ciro Vitale (Scafati, 1975) introduce alle riflessioni esplicate nella personale La memoria dell’Oblio. L’ossessione per l’amnesia collettiva, fenomeno e concausa dell’incalzante genocidio culturale, status di fragilità in cui il sapere – capacità di creare stati di coscienza – è inscritto, costituisce l’esigenza etica che sorregge la sua poetica. Attraverso un corpo a corpo con la propria personale fascinazione per la memoria, lotta intestina tra vissuti che persistono e vissuti che deliberatamente si cercano di eclissare, Vitale trasforma oggetti del quotidiano in palinsesti, ove l’accaduto si preserva attraverso tracce e frammenti visivi appena percepibili, come le dichiarazioni di Gramsci, Marx, Debord, Negri, che evanescenti compaiono sui libri di cera bianca e nera. Opere in cui lo spazio dell’oblio viene trans-locato in una nuova dimensione critica, generando un memoriale partecipativo, e in azione, attraverso un’incalzante interrogazione della storia – spazio del conflitto resistenziale – entità viva e in evoluzione.

Raffaella Barbato

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Napoli // fino al 6 marzo 2014
Ciro Vitale – La memoria dell’Oblio
a cura di Maria Savarese
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Via Santa Teresa degli Scalzi 7
6
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Raffaella Barbato
Raffaella Barbato (Pompei, 1978) è critico e curatore indipendente. Laureata con lode in Conservazione dei Beni Culturali con una tesi in Enologia delle Culture Mediterranee, dopo una specializzazione in riorganizzazione di fondi archivistici e gestione museale ha iniziato una pluriennale collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli, lavorando a mostre e progetti culturali di rilievo internazionale tra i quali l'istituzione del Museo Archivio/Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch. Interessata ai rapporti tra pratica artistica e dimensione socio-politica e antropologica, pone particolare attenzione alle istanze tra arte e “femminile” e ai linguaggi performativi; ha al suo attivo un nutrito numero di cataloghi, recensioni e curatele di mostre personali e collettive. Esperta altresì in pianificazione culturale, ha lavorato in numerosi progetti culturali e didattici per le scuole elementari e superiori (ideazione e coordinamento). Dal 2010 collabora stabilmente con la rivista d'arte “Segno. Attualità Internazionali d'Arte Contemporanea” e dal 2013 freelance per la testata di arte e cultura “Artribune”. Nel 2012 è tra i fondatori e curatori dello spazio indipendente Di.St.Urb (Distretto di Studi e Relazioni Urbane) di Scafati (Salerno).