Avidità e violenza quotidiane. Dal Libano, Pascal Hachem

Federica Schiavo Gallery, Roma – fino al 7 dicembre 2013. L’artista libanese Pascal Hachem porta in Italia la critica alle dinamiche della contemporaneità attraverso oggetti ordinari. Quindici oggetti per rappresentare la conflittualità.

Pascal Hachem, Near sigthed - Federica Schiavo Gallery, Roma 2013

Per la seconda volta, Federica Schiavo ospita nella sua galleria i lavori di Pascal Hachem (Beirut, 1979), raccogliendoli in una mostra dal titolo emblematico: You always want what the other has (edition 2013). Attraverso le quindici opere esposte, l’artista riflette sui conflitti e sulle contraddizioni che caratterizzano la società contemporanea, in cui il cibo e il petrolio sono i cardini attorno ai quali si sviluppano alcune delle ingiustizie più eclatanti di questo tempo. Realizzate assemblando o trasformando oggetti del quotidiano (posate, strumenti dell’agricoltura, erogatori di benzina), le opere sono caratterizzate da un’immediatezza in grado di portare con sé molteplici livelli di significato. Messaggi cristallini che rendono evidente la volontà di Pascal Hachem di essere riconosciuto come un artista connotato, collocato e imprescindibilmente presente e consapevole della realtà.

Maria Marzia Minelli

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Roma// fino al 7 dicembre 2013
Pascal Hachem – You always want what the other has (edition 2013)
FEDERICA SCHIAVO
Piazza Montevecchio 16
06 45432028
[email protected]
www.federicaschiavo.com

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Maria Marzia Minelli
Maria Marzia Minelli (Bergamo, 1985). Dopo essersi laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano con un progetto di trasformazione di una cava dismessa in una scultura territoriale, decide di seguire la sua passione per l'arte contemporanea iscrivendosi al Luiss Master of Art, del quale è attualmente studentessa. Con l'obiettivo di nutrire il suo forte interesse per le relazioni che si possono instaurare tra arte e architettura, collabora con lo studio di Attilio Stocchi in occasione di Lucegugliavoce (2007) e, durante il periodo universitario, con l'Osservatorio Public Art coordinato da Emilio Fantin. Dall'aprile 2013 cura per il magazine Hestetika la rubrica Arte in città, dedicata all'arte pubblica.