Alla Galleria Kaufmann Repetto di Milano, l’artista marocchina Latifa Echakhch presenta i suoi scenari drammatici e musicali. Gesti minimi ma intensi, poetica riflessione sull’assenza. Fino al 28 marzo.
Aste senza bandiere, sottili colature d’inchiostro nero sul vetro, esili stecche metalliche senza quadri; forme longilinee, delicate, ma cariche di potenza drammatica e sensibilità musicale. Ritmo ascendente e discendente. Oggetti e gesti quotidiani “semplici”, siano essi relativi alla realtà artistica o ai costumi sociali della contemporaneità, sono avvolti da un’aura enigmatica e sospesi nel tempo; cumuli di scarpe o misteriose nature morte rimandano a pratiche religiose, tragiche stragi o scenari abbandonati. Il nero trasporta alcune opere in una “dimensione prelinguistica”, comunicazione negata ma comunque presente: un mosaico di fogli di carta carbone applicati su grandi tele. I lavori di Latifa Echakhch (El Khnansa, 1974; vive a Martigny), raccolti nella mostra Verso, evocano con lirica semplicità complesse atmosfere. Poesia dell’assenza.