Henri Cartier-Bresson. L’eternità degli istanti decisivi

Quarantaquattro immagini del più importante autore del Novecento. Per ciascuna il commento di un intellettuale: scrittori, registi, poeti, amici. Una mostra dedicata al sinonimo assoluto della fotografia, che inizia proprio mentre viene annunciata la fine dell’icona stessa dell’istantanea, il fallimento della Kodak Company. E non è che una delle contraddizioni che rendono questo evento imperdibile. Henri Cartier-Bresson a Roma, fino al 6 maggio.

Più di una stupefacente antinomia vive nelle sue immagini. Il tempo, contratto nell’istante e dilatato all’infinito. Il luogo, concreto nello spazio e immaginario nelle geometrie. Il soggetto, catturato solo nella sua apparenza, eppure vivo nella sua segreta sostanza. Ma forse la contraddizione più profonda è qui: ciò che appare semplice è invece indecifrabile, ambiguo, indescrivibile. “Le parole mi sembrano senza significato per commentare questa fotografia o tutte le altre fotografie”, scrive Jim Jarmusch di fronte a una ipnotica istantanea colta a Marsiglia nel ’32.
Ecco perché su Henri Cartier-Bresson (Chanteloup-en-Brie, 1908 – L’Isle-sur-la-Sorgue, 2004) si spende ogni possibile riflessione e la mostra Immagini e Parole, giustapposizione di foto e testi, è l’emblema di questa urgenza.

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Henri Cartier-Bresson - Eunuco della corte imperiale dell’ultima dinastia - Pechino, 1949 - © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contrasto

Un progetto che viene da lontano, nato dall’idea di celebrare un compleanno raccogliendo i pensieri di personaggi del nostro tempo al cospetto delle immagini del fotografo. Il risultato è una collezione di scatti scelti tra quelli che più hanno contribuito alla sua smisurata fama, accompagnati dal commento ora affascinato, ora trasognato, ora affettuoso di altrettanti intellettuali. Da Baricco a Kundera, da Scianna a Doisneau, da Gombrich a Miller e Boulez. L’edizione odierna, corredata dal volume edito da Contrasto, è una selezione aggiornata con nuovi contributi, uno spaccato su un’immensa opera fotografica che comprende per intero il secolo del contemporaneo.
Fondatore con Robert Capa della storica Agenzia Magnum Photo, la vita di Cartier-Bresson è punteggiata dai suoi numerosi reportage in Europa, Asia, America. Instancabilmente in ogni luogo ricerca l’umanità profonda dei suoi soggetti, che coglie sempre in una ineccepibile organizzazione delle forme, miracolosa per la sua fragilità e instabilità. Mescola tratti reali alle immaginarie geometrie degli sguardi. Ha il potere di eleggere ogni oggetto a pura dimensione euclidea e farlo poi ripiombare nella sua mera materialità quotidiana. Nulla è più paradigmatico in questo senso della foto Arena di Valencia, 1933 e delle parole dello storico Lincoln Kirstein.

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Henri Cartier-Bresson - L’Isle-sur-la-Sorgue - Francia, settmebre 1988 - © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contrasto

Cartier-Bresson rivela la più naturale e spontanea intuizione dell’attimo decisivo: “Per me una sola cosa conta: l’istante e l’eternità, l’eternità che, come la linea dell’orizzonte, non smette di arretrare”. Con la sua inseparabile Leica ha saputo cogliere sempre la vita di sorpresa. Fissandone i fuggevoli attimi come flagranti delitti.

Alessandro Iazeolla

Roma // fino al 6 maggio 2012
Henri Cartier-Bresson – Immagini e Parole
Catalogo Contrasto
PALAZZO INCONTRO
Via dei Prefetti 22
06 32810
www.fandangoincontro.it

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Alessandro Iazeolla

Alessandro Iazeolla

Alessandro Iazeolla (Roma, 1960), Architetto iscritto all’Ordine professionale dal 1988. Ha conseguito i diplomi di maturità classica e di maturità artistica. Attualmente è quadro direttivo di una società a controllo pubblico. Ha operato dagli Anni Ottanta nel campo della ricerca…

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