Parlare di visionarietà non risulta retorico se si tratta di Bianca Casady (Hilo, 1982; vive a Parigi e New York) che in questa personale mette in mostra tutto il suo florido e grottesco immaginario, in cui il visionario non è l’elemento che dà il sapore alle opere, ma ne è il gusto stesso. Seguire la prosa visiva e lisergica che Bianca-Coco intreccia, significa accedere a un altrove magico, dove i segni perdono la loro funzione reale per acquistarne un’altra, meno viziata da strutture semantiche, e forse per questo più vera.
Sono le terre di mezzo e della provvisorietà, dove niente è certo e tutto può ancora accadere, che affiora la parte più poetica delle cose. Una bellezza decadente e a tratti struggente che l’artista reinterpreta in un cangiante rituale espressivo, fatto di simulacri e ambivalenze.
Serena Vanzaghi
Milano // fino al 23 marzo 2012
Bianca Casady – Grasswidow
GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA
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