La scena è la solita: una camera disegnata in prospettiva, caos totale, un uomo solo intento a recitare la sua parte. Sembra un bozzetto da apprendista scenografo o uno studio preparatorio di qualche regista teatrale alle prime armi: in realtà parliamo del soggetto privilegiato di una decina di tele che rappresentano la massima espressione pittorica del teutonico Joerg Lozek (Chemnitz, 1971), da Scognamiglio per la sua prima personale italiana. I punti deboli di questa produzione sono molteplici, e se da subito non entusiasma il solito racconto a bassa intensità dell’inevitabile decadenza e solitudine dell’uomo contemporaneo, minacciato com’è da imminenti crolli di pareti e soffitti, di certo la complessità decorativa con cui vengono descritte le carte da parati o le venature del legno non salva il risultato. Anche perché basta sfogliare un libro di storia dell’arte e scoprire che trent’anni fa Anselm Kiefer e i Nuovi Selvaggi a queste conclusioni c’erano già arrivati.
Max Mutarelli
Milano // fino al 31 marzo 2012
Joerg Lozek – Der Dinge Lauf
GALLERIA MIMMO SCOGNAMIGLIO
Via Ventura 6
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