Come si impagina una doppia personale

Porte aperte ai giovani “locali”. Succede al Macro, fra le tante cose. Merito di una gestione, quella di Luca Massimo Barbero, che continua a fornire spunti interessanti. Fino a metà maggio, Beatrice Pediconi e Roberto De Paolis.

Da quando Luca Massimo Barbero ha aperto ai giovani “locali”, al Macro è possibile vedere mostre di artisti romani che fanno riflettere. Come questa doppia personale di Beatrice Pediconi (Roma, 1972; vive a New York e Roma) e Roberto De Paolis (Roma, 1980). La rassegna presenta un interessante format di silente conversazione tra le due produzioni. Negando in parte l’individualismo dell’artista (reso sacro dalla modernità e mitico dalla “società dello spettacolo”), le opere vengono esposte in dittici in cui i “corpi sottili” di Pediconi, risultato di una fotografia che “registra” una sperimentazione sui materiali e sulla luce, sembrano evocare in astratto le sensazioni che prendono corpo nei personaggi di De Paolis, sempre sdoppiati e raccolti su se stessi, come sulla scena surreale di un dramma di Pirandello. Per essere una doppia personale, la mostra presenta un’organicità di grado superiore e potrebbe quasi rappresentare un modello per ulteriori collaborazioni fra artisti.

Nicola Davide Angerame

Roma // fino al 15 maggio 2011
Beatrice Pediconi & Roberto De Paolis – No Trace

a cura di Costanza Paissan
www.macro.roma.museum

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Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame è filosofo, giornalista, curatore d'arte, critico della contemporaneità e organizzatore culturale. Dopo la Laurea in Filosofia Teoretica all'Università di Torino, sotto la guida di Gianni Vattimo con una tesi sul pensiero di Jean-Luc Nancy, inizia la collaborazione…

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