Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai: ce lo racconta lo studio creativo Rampello & Partners

Con il titolo “Beauty connects people” il padiglione italiano a Dubai sarà un inno alla storia, al presente e al futuro del nostro paese. Le anticipazioni in questa intervista allo Studio Rampello & Partners

La Rampello & Partners nasce ufficialmente nel 2017 dalla collaborazione tra il direttore artistico e curatore Davide Rampello (ve lo ricorderete alla Triennale e non solo) e la creatività di tre giovani donne dalle competenze complementari, Tania di Bernardo, Greta Carandini e Erika Bignami. Un team che si forma durante l’esperienza della realizzazione del Padiglione Zero di Expo Milano 2015 e che si consolida come studio creativo focalizzato su progettazione, direzione artistica e produzione di mostre, installazioni, eventi, festival e progetti di comunicazione culturale. Dopo progetti come Memory and Contemporaneity alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2017, Milano XL in occasione della Milan Fashion Week 2017, Panorama e Arts of Italy per OVS, la nuova sfida si giocherà all’Expo di Dubai (dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021), con la progettazione della fase concettuale del design di Padiglione Italia, che si intitolerà Beauty connects people e sarà un inno alle eccellenze del Bel Paese. Ce l’hanno raccontato in questa intervista.

Quali sono gli obiettivi dello Studio Rampello?
I nostri progetti sono accomunati da un obiettivo preciso e ambizioso: quello di realizzare iniziative emozionanti e divulgative al tempo stesso, in cui la forma narrativa corrisponda a un contenuto di approfondimento che, attraverso di essa, sia d’impatto e resti memorabile. Nella visione dello studio, cultura non è solo arte, musei, gallerie o istituzioni ma è anche racconto sociale, saper fare, immaginazione e proiezione di scenari. Che si tratti di percorsi espositivi o di progetti di comunicazione culturale rivolti ad aziende, cerchiamo sempre di trasformare il contenuto culturale in patrimonio collettivo, accessibile a tutti e fruibile da pubblici di ogni età la cui diffusione viaggia sui binari di emozioni universali come stupore e meraviglia.

Padiglione Italia: cosa vi troveremo dentro?
Il percorso narrativo del Padiglione Italiano sarà un viaggio inedito nell’Italia della Bellezza, attraverso il suo straordinario passato (la grandezza nella storia e nelle arti), il suo formidabile presente (la potenza del Made in Italy e delle sue eccellenze nei campi più svariati: dalla moda al cibo al design) e il suo promettente futuro (toccando i temi cari alla green economy che coniugano innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale).

Ovvero?
Sarà proprio l’ibridazione, la contaminazione e l’armonia tra mondi, discipline, competenze differenti la chiave metaforica attraverso cui si racconterà il carattere peculiare del genio italiano. La Bellezza, insomma, intesa come connettore di storie e geografie, sarà la parola chiave per la narrazione di un racconto unico, attraverso un itinerario spettacolare fatto di teatralità ed emozione, ma anche di ispirazione creativa e approfondimento.

Qual è il punto di partenza?
Partendo dal tema generale di Expo Dubai 2020 Connecting Minds, Creating the Future, per l’ideazione del Concept Design del Padiglione Italia abbiamo voluto prendere ispirazione dall’elemento della “connessione” non in senso tecnologico, bensì riconducendoci a una coniugazione più storica, autentica. Da qui l’idea del titolo La bellezza unisce le persone – Beauty Connects People. Siamo partiti ponendoci la seguente domanda: “Che cos’è che in Italia ci tiene tutti connessi? In senso verticale, connessi a un passato fatto di secoli di storia illustre? E, in senso orizzontale, connessi al nostro presente?” La risposta immediata, forse ovvia, è: la Bellezza.

Come declinerete il concetto di Bellezza che avete messo al centro del vostro concept?
“Beauty Connects People” un motto che vuole essere un inno alla Bellezza intesa non come mera estetica, bensì legata alle virtù, ai valori, ai saperi, alla creatività e alle tradizioni di tutte le eccellenze del nostro Paese. Una sorta di inconscio collettivo risvegliato e alimentato dalla spettacolare messa in scena del più potente tratto distintivo italiano. Una bellezza che nella tradizione e nell’innovazione italiana unisce e integra stile, sapere culturale e spirituale, capacità progettuali e genio creativo.

A cosa vi collegherete?
Ricercando una modalità espressiva che fosse in grado di restituire questa idea, ci siamo affidati alle parole andando a recuperare la radice etimologica del termine “paradiso”, che vuol dire “giardino”. Il paradiso è per antonomasia lo spazio della bellezza, dell’ordine e dell’equilibrio universale. Giardino, dunque, come sinonimo di armonia e di equilibrio tra gli elementi, così come richiede qualsiasi oggetto che viene considerato “bello”.

Ad esempio?
Negli antichi giardini all’italiana il concetto di bellezza non era associato alla particolarità dell’ornamento, bensì alla rappresentazione dell’armonia delle parti e alla relazione con il tutto. Partendo da questo assunto, il percorso all’interno del Padiglione Italiano sarà dunque proprio un viaggio nel paradiso/giardino che è l’Italia. Richiamo diretto alla straordinaria biodiversità e all’incomparabile ricchezza paesaggistica del nostro Paese, la chiave metaforico-scenografica del giardino crea anche una connessione con la precedente esposizione universale milanese del 2015 e con i suoi risvolti in campo agricolo, alimentare, ambientale.

Quali sono i punti forti del progetto?
L’idea e la forte tematizzazione: “Beauty Connects People​” è un concept che funziona non solo da motto per l’Italia ma anche da monito per il resto del mondo: così come per noi la Bellezza rappresenta un valore assoluto di riconoscibilità e condivisione, infatti, anche per gli altri Paesi deve diventare sinonimo di “connessione” e messa a fattor comune di conoscenze, esperienze ed emozioni che afferiscono a un senso del gusto e del bello sempre più internazionalmente espanso.

– Giulia Ronchi

https://www.rampelloandpartners.com/
https://italyexpo2020.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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