Nuova Libreria Rizzoli. Arte e lettura in Galleria, a Milano

A Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, la nuova libreria ospita 40mila volumi ripartiti su tre piani, fra mobili in legno e pezzi di design. Nella sala a piano terra, denominata l’Ottagono, la sezione arte sembra rada, eppure nelle scaffalature più basse…

Milano, 4 novembre 2014. La Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele ha riaperto al pubblico. Non molti anni fa Enzo Biagi l’aveva scelta per domiciliare il proprio ufficio personale. Ma, sebbene la memoria storica sia stata in parte mantenuta, da allora gli ambienti sono molto modificati, lasciando posto a un rigore e a un calore differenti, scardinando le tonalità verde marino, che aveva caratterizzato ogni trascorso postmoderno.
Di librerie Rizzoli, nel mondo, ne sono rimaste due. La sede di New York, che tra pochi mesi aprirà a North Madison, e la Rizzoli di Milano, punto di vendita che sta già rodando il proprio rinnovamento.Raddoppiata negli spazi e sviluppata su tre piani, ambisce a diventare un luogo di ritrovo, di discussione e di dibattito, un salotto buono progettato dallo studio dell’architetto Paolo Lucchetta e rivisitata in modo tale da spostare l’attenzione dal libro all’esperienza della lettura, esperienza fatta di scoperta e condivisione, anche attraverso percorsi tematici.
Inaugurata la prima volta nel 1949, oggi è in-vestita da una luce chiara e ri-vestita con ciliegio americano; è dotata di un ascensore panoramico e una scalinata prospettica, di un pavimento porcellanato grigio-blu, con scaffalature grigio scuro e in vetro; è concepita con un piano pensato solo per i bambini e un altro dove si svolgeranno le presentazioni di libri e gli incontri, spazio allestito con oggetti, poltrone e luci di design (poltroncine Utrecht di Cassina firmate Rietveld, le piccole sedie Vitra per i bambini, i lampadari Ingo Maurer e un pavimento disposto a lisca di pesce Ink). Non una libreria di catena, dunque.

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

Si riparte dall’assortimento di edizioni e pubblicazioni. Niente bar né food-corner, niente odore di caffè o toast né tintinnii di stoviglie mentre si sfoglia l’ultimo romanzo della settimana. Diversamente, in Galleria si può contare sull’assistenza di un libraio e non di un commesso: diciotto addetti in tutto. La Rizzoli di Milano oggi offre: una profondità di 40mila titoli a disposizione, ottima assistenza e la complicità di un programma di eventi. Il 6 novembre Jeffery Deaver ha incontrato Roberto Costantini, autore de Il male non dimentica. A seguire si stanno avvicendando presentazioni: Dacia Maraini, Philippe Daverio, Sandro Veronesi, Vittorio Sgarbi.
Critici e curatori d’arte che, nonostante i nomi da richiamo, lasciano presagire un’attenzione viva, se non peculiare, alle arti plastiche e raffigurative. Il piano terra, quello a cui si accede dall’esterno della Galleria, viene dedicato infatti alle nuove uscite, alle riviste, ai bestseller e alla narrativa in generale. Ma a qualche decina di metri dall’ingresso, ci si addentra nell’Ottagono, sala-fulcro dei volumi illustrati e dei libri non solo d’arte, moda, grafica, design e fotografia, ma anche di architettura, collezionismo e arredamento, sezioni sovrastate da pannelli digitali promozionali.
Per quanto riguarda il reparto dei volumi dedicati all’arte, a un primo sguardo l’estensione dedicata sembra uguagliare le altre sezioni dell’Ottagono, suddiviso idealmente in lati. Uno per ciascuna disciplina visuale trattata. Ma tra i diversi livelli delle scaffalature – i volumi esposti non di costa ma su un sottile leggìo di plexi, pile di libri posti a isola, quasi al centro del percorso, dunque cumuli ricorsivi e ordinati dedicati alle novità, nonché testate di gondola, con i volumi delle principali mostre in corso a Milano – la profondità di assortimento si rivela lentamente. Ad ogni passo. Complice, forse, la consapevolezza di dover filtrare un pubblico composto raramente da addetti ai lavori.

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

Molto presente a scaffale, ad esempio, la distribuzione Taschen. Non solo costosissimi volumi fuori-formato, posti quasi ad altezza occhio, più che in prossimità di ripiani di consultazione, e mostrati frontalmente con titoli-strenna come il lucente Keith Haring, Dalí. The Paintings, Hieronymus Bosch. Complete Works, Art of the 20th Century; ma anche collane dai prezzi più ridotti, dedicate ai maestri dell’arte, dispiegati, esauriti entro cento pagine (da Bruegel a Hiroshige, da Caravaggio a Botero a Bosch). A livello visivo, stupisce la grande attenzione offerta a case editrici italiane di medio-grande portata, non solo alla Rizzoli in sé, come a Mondadori Electa o Skira, casa che sceglie gli angoli migliori, con volumi di richiamo quali Frida Kahlo Diego Rivera, Segantini, Roy Lichtenstein Opera prima, ma anche Bramantino. L’arte nuova del Rinascimento lombardo, Antonio e Piero del Pollaiolo e Mimmo Jodice. Archipelago of the Ancient World. Eppure, volumi dedicati ad autori e a nuovissime edizioni come Paolo Scheggi a cura di Francesca Pola oppure Jan Fabre Stigmata. Actions & Performances 1976-2013 non sono ancora presenti.
Ma la sensazione è che sulla scaffalatura principale ci sia ancora molto spazio da riempire, fra volumi dedicati all’Ottocento, al centenario del Futurismo, alla Poesia Visuale e ad alcuni percorsi espositivi avvicendatisi al Mart. A tratti, infatti, i libri vengono ordinati per casa editrice, a tratti invece l’inventario si concentra sulla singola edizione, come succede per la colonna dei Codex Seraphinianus e, dello stesso autore, di Storie Naturali (entrambi editi da Rizzoli) oppure con i monolitici Shunga.

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

Milano, la nuova Libreria Rizzoli

In compenso, sui ripiani della lunga isola che accompagna e idealmente divide la sezione-arte, autori italiani come Barilli, come le più disparate pubblicazioni di Philippe Daverio si alternano classici di Benjamin, alle Macchine di Leonardo, tra Einaudi, Feltrinelli, Garzanti e Laterza. Collane della Casa Editrice SE, così come alcuni numeri Toilet Paper o saggistica dedicata alla filosofia dell’arte, oppure manuali di didattica e auto-didattica, richiedono di essere invece scoperti con dovizia, nei ripiani fisionomicamente meno accessibili. E non sempre indicizzati secondo una logica evidente. Un rodaggio in salita, dunque, ma anche fervente e attivo, anche a causa del sempre più prossimo periodo degli acquisti natalizi.

Ginevra Bria

LIBRERIA RIZZOLI
Galleria Vittorio Emanuele II – Milano
[email protected]
www.rcslibri.it/rizzoligalleria

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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