In Emilia-Romagna il festival che racconta la rigenerazione urbana attraverso la cultura

All’Ex Cartiera di Marzabotto, in provincia di Bologna, debutta FRANCO Festival, con due giornate dedicate alla rigenerazione urbana a base culturale, tra talk, performance e networking

Nel 2024 nasceva FRANCO – Forum della Rigenerazione Urbana a Base Culturale, un ciclo itinerante di incontri pubblici che ha coinvolto diverse città dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo? Esplorare e promuovere la cultura come leva di innovazione dei territori favorendo il dialogo con i principali attori delle trasformazioni urbane. Il percorso, che ha toccato Modena, Forlì, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia, ha posto le basi per la prima edizione di FRANCO Festival, ideato da ART-ER in collaborazione con Lo Stato dei Luoghi, Città metropolitana di Bologna, BIS – Bologna Innovation Square, Comune di Marzabotto e Unione dell’Appennino: i prossimi 24 e 25 ottobre, nell’Ex Cartiera di Marzabotto – una storica fabbrica di carta dismessa a Lama di Reno – talk, laboratori, momenti di networking e performance (qui il programma completo) saranno l’occasione per ripensare concretamente il ruolo della cultura nell’evoluzione sociale e urbana, creando un ecosistema regionale in grado di relazionarsi con istituzioni, operatori e comunità locali.

francotappa bologna In Emilia-Romagna il festival che racconta la rigenerazione urbana attraverso la cultura
FRANCO_tappa bologna

Un forum per un nuovo lessico della rigenerazione urbana

FRANCO Festival nasce come spazio di confronto tra chi la rigenerazione la fa ogni giorno. Progettisti, amministratori, curatori, ma anche cittadini attivi e organizzazioni non profit sono chiamati a dare il proprio contributo su metodologie, azioni e visioni per una cultura che non sia accessorio, ma infrastruttura. Numerose le figure coinvolte, tra cui spiccano Alberto Zanobini (Regione Toscana), Davide Agazzi (FROM), Federico Borreani (BAM! Strategie Culturali), Martina Bacigalupi (Fondazione De Gasperi), Giovanni Pizzochero (Avanzi) e Alessandra Zagli (LAMA). La prima giornata sarà dedicata alla costruzione di un ecosistema collaborativo regionale, con la presentazione dei progetti vincitori del Bando Rigenerazione Urbana 2024, che mira a sostenere processi di recupero e riuso di immobili pubblici o che diventeranno pubblici, aree sottoutilizzate o dismesse, e del Premio NEB Emilia-Romagna 2025, dedicato a progetti sviluppati da enti del terzo settore che operano sul territorio, valorizzando le pratiche culturali come motore di trasformazione urbana in linea con i principi del New European Bauhaus: bellezza, sostenibilità e inclusione. Due i talk principali: il primo indaga come la memoria di luoghi “difficili”, come ex manicomi, carceri e ospedali psichiatrici, possa trasformarsi in risorsa per la comunità; il secondo interroga il “diritto alla città” come pratica condivisa, unendo dimensioni politiche, artistiche e sociali.

L’arte come àncora per i territori deboli al Festival FRANCO

Venerdì 25 ottobre, invece, il focus sarà sulle aree interne e montane, posti in cui si intrecciano fragilità e possibilità di sperimentare nuovi modelli di sviluppo. Partendo dal caso dell’Appennino bolognese – che, dopo anni di spopolamento e difficoltà economiche, sta finalmente investendo in progetti che coniugano sostenibilità ambientale, valorizzazione del patrimonio – il festival avvia un dibattito con altre esperienze italiane per riflettere su come l’arte possa diventare motore di coesione e innovazione per i piccoli centri. In programma anche una sessione dedicata agli strumenti di finanziamento di queste iniziative: dal fundraising alle politiche europee, fino al programma Europa Creativa, dimostrando come la dimensione locale possa aprirsi a reti internazionali di collaborazione. Le due giornate saranno inoltre animate da installazioni e performance curate dal collettivo bolognese Parsec e accompagnate dalla selezione musicale di Neu Radio.

opera di kiki skipicartiera di marzabotto In Emilia-Romagna il festival che racconta la rigenerazione urbana attraverso la cultura
Opera di Kiki Skipi_Cartiera di Marzabotto

Ex Cartiera di Marzabotto: un simbolo che rinasce

Scelta non casuale, la sede del festival racconta in sé il senso del progetto. L’Ex Cartiera di Marzabotto è un suggestivo esempio di archeologia industriale: nata come molino della carta già nel X Secolo, ha attraversato secoli di storia produttiva, trasformandosi in impresa industriale e sopravvivendo alle turbolenze della Seconda Guerra Mondiale e alle successive riconversioni. Oggi il complesso è al centro di un importante intervento di riqualificazione urbana, promosso dalla Città Metropolitana di Bologna e finanziato con i fondi del PNRR nell’ambito del Piano Urbano Integrato La rete della conoscenza. La grande Bologna. L’iniziativa non si limita alla riattivazione e alla valorizzazione degli spazi, ma punta a migliorare la qualità della vita attraverso processi di partecipazione sociale e la creazione di nuovi servizi. In questo contesto, FRANCO Festival si pone come momento emblematico di rinascita e condivisione: un’occasione in cui arte, memoria e collettività si fondono in un solo, vibrante luogo, restituito alla sua città.

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Redazione

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