Palazzo Ripetta a Roma. Restyling per l’hotel che fu progettato da Luigi Moretti

Sul palazzo seicentesco, già luogo di accoglienza per giovani donne, Moretti intervenne alla fine degli Anni Sessanta. Da qualche mese l’hotel è rinato, grazie a un ambizioso progetto di rinnovamento, che punta anche sulla ristorazione d’autore (negli spazi progettati da Roberto Liorni)

È in atto a Roma, ormai da qualche anno e con esiti che si esprimeranno a pieno nei prossimi mesi, una imponente riqualificazione del patrimonio immobiliare storico, tesa all’apertura di hotel di fascia alta, con l’arrivo in città di grandi gruppi alberghieri (pensiamo al W già attivo da un paio d’anni in via Veneto, dove prossimamente debutterà anche Rosewood, nell’ex sede della BNL; ma anche all’ormai imminente debutto di Bulgari, nell’iconico edificio razionalista di Morpurgo ripensato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel; e al cantiere della catena olandese Citizen M, che ferve sul Lungotevere de’ Cenci, nel complesso Anni Cinquanta ex Inpgi, dirimpetto all’isola Tiberina. Mentre diverso è il contesto in cui sorgerà l’Hotel Brach firmato da Philippe Starck, in un edificio tirato su ex novo in via Luisa di Savoia). Meno nota è la storia di Palazzo Ripetta, sull’omonima arteria del Tridente che prende le mosse da piazza del Popolo.

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

PALAZZO RIPETTA. LA STORIA

Dalla fine degli Anni Sessanta, l’edificio di fondazione seicentesca è stato riconvertito in albergo – all’epoca fu battezzato Residenza di Ripetta – grazie all’intervento di Luigi Moretti, che sulla struttura storica intervenne in modo alquanto originale rispetto ai progetti per cui è diventato noto. Prima, però, facciamo un passo indietro. Al civico 231-232 di via di Ripetta, il palazzo nacque nel XVII secolo, sviluppandosi su due corpi di fabbrica: la parte più antica, ad angolo con via del Vantaggio, mantiene l’ingresso costituito da un piccolo portale bugnato ad arco, che oggi dà accesso al ristorante San Baylon, di cui a breve riparleremo. Dal 1674, l’edificio diventerà celebre come Conservatorio della Divina Provvidenza, con il trasferimento nel complesso della comunità di ragazze povere e orfane fondata in precedenza dal pio sacerdote Francesco Papaceti: fu papa Clemente X che, preoccupato dal numero crescente di fanciulle ospitate dall’istituzione per toglierle dai pericoli della strada, favorì il trasloco da Tor de’ Specchi a via di Ripetta, presso la chiesa di Sant’Orsola (in seguito inglobata come oratorio interno, su progetto del marchese Gerolamo Theodoli, e oggi tra gli ambienti più inaspettati dell’hotel Palazzo Ripetta, con l’affresco raffigurante il Trionfo della Divina Provvidenza di Giacomo Triga ancora ben visibile). Lo status del Conservatorio fu avallato e potenziato da papa Innocenzo XI, e nel corso del Settecento crebbe l’importanza strategica del luogo, che dal 1828, anche grazie agli ampliamenti della struttura, fu in grado di accogliere le zitelle provenienti dal disciolto Conservatorio di San Pasquale Baylon. Dal 1861, sotto la direzione delle suore di San Dorotea, il palazzo divenne un educandato femminile; quindici anni più tardi sarebbe stato riconosciuto come ente morale destinato all’educazione di fanciulle orfane di condizione civile e come tale opererà fino agli Anni Cinquanta del ‘900, quando la sede sarà spostata a Trastevere.

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

L’HOTEL PROGETTATO DA LUIGI MORETTI

È alla metà degli Anni Sessanta, con la discesa in campo della famiglia Ginobbi, che il palazzo cambia destinazione d’uso. Sarà Alberto Ginobbi – fondatore del gruppo alberghiero oggi guidato da Giacomo Crisci, e collezionista di opere della prima metà del XX secolo – a chiamare Luigi Moretti per la ristrutturazione dell’edificio, trasformato in una residenza di lusso con 69 appartamenti e suite. Moretti, classe 1906, all’epoca è già un archistar. Già protagonista durante il fervore urbanistico fascista e fautore di una personalissima interpretazione del Razionalismo, l’architetto intensifica la sua attività dopo la guerra, perseguendo il tema della centralità dello spazio, anche attraverso una intensa riflessione sulle linee curve – nella fascinazione del rapporto tra pieni e vuoti – che gli deriva, tra le altre cose, dall’ammirazione per Borromini. Compiutamente espressa nel progetto per Villa La Saracena, la rilettura del Barocco collide negli ultimi progetti (dalle terme di Bonifacio VIII a Fiuggi al santuario a Tagbha sul Lago di Tiberiade – rimasto solo su carta – alla chiesa Sancta Mater Ecclesiae nel quartiere di Decima) con l’Informale. E proprio tra gli ultimi progetti – Moretti morirà nel 1973 – bisogna annoverare il cantiere di Palazzo Ripetta, che data al 1968. Oggi il suo intervento si apprezza negli spazi comuni dell’hotel, dopo l’ambiziosa ristrutturazione che alla fine del 2022 ha portato all’inaugurazione del “nuovo” Palazzo Ripetta. Due anni di restauri conservativi e rinnovamento, affidati allo studio Gaetani e MOI architetture per la parte dell’hotel e a Roberto Liorni per le aree destinate all’offerta gastronomica, hanno valorizzato il progetto morettiano, evidente nelle nervature arrotondate che scandiscono gli spazi del ristorante, e nelle volute in stucco che smussano gli angoli dei diversi salotti del pian terreno, incorniciando le alte finestre affacciate su strada.

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

San Baylon, Palazzo Ripetta, Roma

IL NUOVO VOLTO DI PALAZZO RIPETTA E IL RISTORANTE SAN BAYLON

Nell’hotel a 5 stelle ora convivono la storia dell’edificio – evocata nelle foto d’epoca sistemate nel ristorante – la visione di Moretti, opere d’arte del XX secolo come la Sfera di Arnaldo Pomodoro che accoglie gli ospiti nella hall, il design contemporaneo – che ha puntato su tecnologia e artigianalità dei materiali – delle 78 camere e suite. Ristorante (intitolato proprio a San Baylon) e cocktail bar, su progetto di Roberto Liorni (già noto in città per locali come Gusto, Porto Fluviale, Pastificio San Lorenzo) e con la consulenza di Dario Laurenzi per ridefinire l’offerta food&beverage, aggiungono una prospettiva ulteriore. Tre – compresa la “piazzetta” allestita nella corte interna – sono gli spazi su cui si è intervenuti: il ristorante dall’atmosfera classica-borghese, con poltrone in pelle, tavolini d’epoca, la pasticceria a vista dietro ampie vetrate; il cocktail bar con il bancone in marmo che diventa palcoscenico per “l’esibizione” dei barman; la Piazzetta Ripetta, che vivrà soprattutto nella bella stagione, con il chiosco pensato per stare in funzione nell’arco dell’intera giornata. Al restyling degli interni si è associato il coinvolgimento di professionisti del settore già riconosciuti: Giuseppe Solfrizzi e la pasticceria di Le Levain a curare la proposta dolce (ma il resident pastry chef è Giuliano Marzullo); l’executive chef Marco Ciccottelli alla guida della cucina; la squadra del Jerry Thomas per la miscelazione del Baylon Cocktail Bar, seguita dalla bar manager Desiré Verdecchia.

Poco distante, si attendono buone nuove dall’Hotel Romeo, prima apertura dell’omonimo gruppo campano nella Capitale. Nell’ottocentesco Palazzo Capponi il cantiere si protrae da anni e porterà un’altra firma celebre nella costellazione dell’hotellerie romana: a curare la ristrutturazione è infatti lo studio di Zaha Hadid

Livia Montagnoli

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