Renzo Piano progetta il futuro campus del Politecnico alla Bovisa di Milano

L’architetto e senatore a vita ha presentato il masterplan elaborato con il suo studio per il futuro campus del Politecnico di Milano: esito di un accordo pubblico-privato, prevede la realizzazione di venti edifici nell’area Bovisa-Goccia. E il bosco di 24 ettari sarà preservato

“Devo tutto all’università: è lì che sono cresciuto davvero. Che ho imparato tutto”, ha raccontato Renzo Piano nella recente intervista concessa a Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera in cui ha annunciato la donazione del suo archivio al Politecnico di Milano. E proprio nel segno dell’architetto e senatore a vita l’ateneo milanese ha scelto di proiettarsi nel futuro: alla presenza del Rettore Ferruccio Resta, del sindaco Sala e dell’assessore di Regione Lombardia Bolognini, Piano ha presentato il progetto del polo a trazione scientifica, destinato non solo alla comunità degli studenti, che entro il 2026 accrescerà il campus del PoliMi. Frutto di un accordo pubblico-privato, l’intervento sviluppato da Piano con lo studio RPWB riguarda l’area Bovisa-Goccia: 32 ettari, di proprietà del Comune (23,4 ettari) e del Politecnico di Milano (9,1 ettari), a ridosso di un bosco di 24 ettari, che a partire dal prossimo anno accoglieranno il cantiere finalizzato alla realizzazione di venti nuovi edifici.

IL MASTERPLAN BOVISA-GOCCIA DI RENZO PIANO

L’essenza di questo progetto era già scritta in quel luogo.L’idea era già lì che non aspettava altro. Intanto il bosco con quegli alberi maestosi. Poi le tracce della fabbrica sul terreno, quegli antichi edifici a testimoniare la memoria dei luoghi e il loro DNA”, ha dichiarato Piano che proprio al Politecnico milanese si è laureato nel 1964, dopo un iniziale periodo trascorso alla facoltà di architettura di Firenze. Indipendente dal punto di vista energetico e Zero carbon, il complesso in questione sarà dunque formato da venti nuovi edifici, ciascuno dei quali avrà un’altezza di 16 metri (su quattro livelli) e sarà realizzato in prevalenza con strutture in legno. I volumi in questione prenderanno forma in una fascia di terreno compresa tra testimonianze di archeologia che contraddistinguono questa zona, ovvero i gasometri e la grande centrale termica (a loro volta oggetto di recupero). Nei circa 105.000 mq costruiti verranno allestite aule per la didattica, laboratori e una sala conferenze, ma non solo. Sarà un luogo per lo studio e la ricerca, naturalmente, ma qui gli studenti potranno alloggiare (all’interno delle due residenze previste, per circa 500 alloggi) e in un’ottica di diretta connessione con il mondo professionale ci sarà spazio anche per start-up e aziende.

UN CAMPUS APERTO PER IL FUTURO DEL POLITECNICO DI MILANO

Insieme a Renzo Piano, abbiamo condiviso un percorso che prende forma all’interno di un ampio disegno urbano, frutto dell’intesa tra pubblico e privato. Un progetto cardine che definisce un nuovo modo di interpretare la vita universitaria e la Milano che verrà in risposta alle grandi sfide urbane, tecnologiche e sociali. Un laboratorio, un luogo di scambio e di innovazione, per la città e per i giovani, dove alimentare quella massa critica necessaria a competere a livello internazionale”, ha commentato il rettore Resta. Già ribattezza Campus Nord, il complesso sarà caratterizzato da un’elevata permeabilità, grazie alla scelta di optare di per livelli terra definiti da vetrate, con il dichiarato obiettivo di facilitare le occasioni di scambio con l’intera comunità. Un traguardo al quale dovrebbero contribuire anche le annunciate opere a livello infrastrutturale, a partire dall’annunciata realizzazione di un asse ciclo pedonale e al rinnovamento (con interconnessione) fra le stazioni del trasporto pubblico Bovisa e Villapizzone. Per il sindaco Beppe Sala il programma in questione “è la sintesi delle politiche che stiamo portando avanti come Amministrazione: sviluppo del quartiere in un’ottica di città a 15 minuti, attenzione all’ambiente, collaborazione con l’università nell’ambito della ricerca e dell’innovazione e nuove residenze per studenti qui protagonisti sono tutti elementi e temi prioritari nella nostra agenda”. 

Valentina Silvestrini

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

Scopri di più