Budapest in crescita: il nuovo Museo Etnografico si unisce ai grandi progetti di sviluppo urbano

Il tesoretto etnografico della città ha una nuova casa immersa nel parco centrale di Budapest, che si unisce al grande Liget Budapest Project, il più ambizioso piano di rinnovamento urbano del continente tutto incentrato sul parco cittadino

Budapest dà il benvenuto alla nuova gigantesca sede del Museo Etnografico nel cuore del rinascente parco cittadino. Inaugurata il 23 maggio 2022, la nuova sede della storica istituzione ungherese è stata progettata dallo studio NAPUR dell’architetto Ferencz Marcel, vincitore di un arduo concorso internazionale contro i maggiori studi di architettura del mondo, diventando la prima struttura costruita assecondando le necessità specifiche di un museo di etnografia. Lo spettacolare edificio, che evoca nel design due colline, è caratterizzato dalla grande facciata, composta da mezzo milione di tessere che riproducono una serie di motivi etnografici ungheresi e internazionali, e dal giardino pensile di oltre 7mila metri quadri (con circa duemila piante), che si apre sul panorama collinare che circonda la capitale ungherese.

IL NUOVO MUSEO ETNOGRAFICO DI BUDAPEST

Selezionato come Miglior Progetto di Architettura Pubblica e Miglior Architettura generale nel 2018 agli International Property Awards, il nuovo Museo Etnografico è situato all’altezza della vecchia Felvonulási tér (al posto di un’area a lungo occupata dalle auto) in mezzo a un’ampia superficie verde ed è tre volte più grande rispetto alla sua sede precedente. Una bella novità, considerata la collezione che andrà a ospitare: 250mila pezzi originari del bacino dei Carpazi e da tutto il mondo. Spostata più volte dalla sua istituzione nel 1872, la collezione non aveva mai avuto un proprio edificio fino ad oggi, e per di più nel parco cittadino: proprio qui, infatti, era stata esposta per la prima volta nel 1896 all’interno del Villaggio Etnografico dell’Esposizione Nazionale dedicata al Millennio Ungherese. “Nonostante tutte queste vicissitudini, la collezione del museo e le sue attività sociali e scientifiche si sono ampliate e rafforzate”, ha sottolineato il direttore del museo Lajos Kemecsi. “Come risultato di un lavoro coerente di raccolta ed elaborazione, il Museo Etnografico di Budapest è oggi tra le istituzioni etnografiche di maggiore rilievo della regione, sia per la nuova sede sia per la collezione in sé, ed è finalmente in grado di operare in un luogo degno dei suoi valori”. Diviso in due aree, una rivolta al pubblico e una dedicata alla conservazione e catalogazione dei reperti, il museo ospiterà da un lato sale didattiche e laboratori, negozio e ristorante, e dall’altro una biblioteca, archivi, uffici e aree per la gestione dei manufatti. La struttura “pixelata” della facciata permette inoltre di schermare l’interno del museo dal sole, contribuendo alla generale efficienza energetica permessa anche dal fatto che tutto l’edificio sia leggermente interrato.

LA RINASCITA DI BUDAPEST

Questo progetto arriva nel contesto di un più grande progetto di sviluppo urbano, il completo rinnovamento del parco più bello e antico della città: “L’apertura del nuovo edificio del Museo Etnografico non è solo una pietra miliare nella storia della collezione, ma è anche una tappa importante nella realizzazione del Liget Budapest Project, attualmente il più grande progetto di sviluppo culturale urbano su scala europea, finalizzato al rinnovamento del parco della città e dello sviluppo della rete culturale delle istituzioni e collezioni pubbliche nazionali”, ha ricordato László Baán, commissario ministeriale del progetto. Il nuovo museo va infatti ad aggiungersi al restauro del Museum of Fine Arts, concluso nel 2018, al National Museum Restoration and Storage Centre e alla Olof Palm House (entrambi del 2019) e alla meravigliosa House of Music, Hungary dello studio giapponese Sou Fujimoto, aperta lo scorso gennaio. Fermi invece i progetti per la New National Gallery dello studio SANAA – che doveva essere un po’ il pilastro del rinnovamento urbano ma è stato accusato dal sindaco della città Gergely Karácsony di essere troppo impattante a livello ecologico – e la House of Hungarian Innovation, ma i responsabili del progetto non cedono terreno.

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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