Donne e architettura alla Galleria Nazionale di Roma
Con la mostra “Cosmowomen”, Izaskun Chinchilla propone alla Galleria Nazionale di Roma un progetto di sostenibilità umana del mondo e soprattutto di rispetto tra le persone.
![Donne e architettura alla Galleria Nazionale di Roma](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla.-Cosmowomen.-Installation-view-at-La-Galleria-Nazionale-Roma-2021.-Photo-Monkeys-Video-Lab-_07-1024x682.jpg)
Il percorso offerto alla Galleria Nazionale con la mostra Cosmowomen. Places as Constellations restituisce appieno l’impegno di Izaskun Chinchilla (Madrid, 1975), una figura dell’architettura che da anni è impegnata nel tracciare alcune parabole linguistiche e teoriche legate al “capitale femminile” dell’ambiente in cui si consuma la vita sociale e personale, passionale e pulsionale (il capitale femminile è, nelle parole dell’architetta, “il ruolo che le persone di genere femminile svolgono nella costruzione delle reti di relazioni fra le persone che vivono e lavorano in una particolare società e che permettono che la società funzioni efficacemente”).
Sul versante della praticità – e della plasticità architettonica in alcuni casi volante e tagliente e corroborante – questo suo impegno, ben visibile negli spazi che accolgono Cosmowomen, si configura come un programma riflessivo che investe sul riadattamento e sullo spostamento della domanda da una angolazione puramente patriarcocentrica a una di natura più squisitamente egualitaria. Ancora, nelle sue parole: “Certo, le città non possono essere demolite e ricostruite. Possiamo però adattarle migliorando quei servizi generali che contribuirebbero a una maggior uguaglianza di genere”.
![Izaskun Chinchilla](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla.jpg)
Izaskun Chinchilla
UNA NUOVA CENTRALITÀ PER LA DONNA
Ad accoglierci, in questo percorso, sono tre imponenti strutture sferiche armillari (molto simili a quelle formulate da Eratostene di Cirene nel 255 a.C.) la cui rotondità è determinata dall’intersecarsi di anelli in cartone a nido d’ape – di armille, appunto, su cui sono montati dei dischi progettuali o anche appendici satellitari – che si attraversano tra loro per dar luogo a mondi possibili e futurologici, ad ambienti agili e complessi in cui possiamo cogliere la meccanica integrativa della donna nello spazio della communitas.
Colorati di rosso, di verde, di ocra o di azzurro (o forse blu primario), gli elegantissimi movimenti armillari progettati da Chinchilla sono sormontati da una serie di frasi e parole – leggiamo ad esempio Unhabitable landscape, Landscape configuring architecture, Landscape as a programmatic board, Private space as the eyes of public space – che invitano a ripensare l’esistenza terrestre, non più otturata dall’imperialismo maschile ma da una visione differente, dove tutti gli esseri umani hanno un loro posto a tavola e dove la donna (tuttora esiliata o circoscritta a fatui stereotipi) è energica spinta promotrice, costruttrice di nuove sensibilità.
Simbolicamente associate al Gineceo, all’Onsen e al Parlamento (tre luoghi di coabitazione che negli anni hanno plasmato e introdotto con fatica la “cultura comune delle donne”), queste tre sfere che troviamo nell’ampio Salone Centrale sono corpi che si dilatano e snodano nello spazio, che si spalancano all’esternità e nel loro amplificarsi ci mostrano orizzonti livellari polidirezionali, deflagrazioni modulari, proiezioni di idee, irraggiamenti, reti di pratiche che ridefiniscono e migliorano la polis.
![Izaskun Chinchilla. Cosmowomen. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2021. Photo Monkeys Video Lab](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla.-Cosmowomen.-Installation-view-at-La-Galleria-Nazionale-Roma-2021.-Photo-Monkeys-Video-Lab-_14.jpg)
Izaskun Chinchilla. Cosmowomen. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2021. Photo Monkeys Video Lab
65 ARCHITETTE IN MOSTRA A ROMA
Intesa quasi come una piazza dove tutti possono diventare attori (e qui viene da pensare alla Lettre à D’Alembert dove Rousseau consiglia di piantare “nel centro di una piazza un palo con una ghirlanda di fiori”, sì da poter radunare “il popolo” per avere una festa – “fate ancora di più, fate degli spettatori uno spettacolo: fateli diventare attori anch’essi”), la sala accoglie sulle sue ampie pareti il lavoro di sessantacinque architette di varia nazionalità, tutte provenienti dalla Bartlett School of Architecture di Londra, che rispondono a una serie di quesiti lanciati dagli anelli dei tre nuclei centrali per creare un’atmosfera avvolgente e coinvolgente. Vale la pena ricordarne almeno uno, il Progetto per il tempo dei bambini: meno tempo negli spostamenti quotidiani, più tempo per il divertimento per i bambini di Pechino di Jiao Peng, che “mira a ridurre il tempo impiegato negli spostamenti quotidiani dei bambini di Pechino attraverso nuovi ambienti educativi e residenziali”.
![Izaskun Chinchilla. Cosmowomen. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2021. Photo Monkeys Video Lab](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla.-Cosmowomen.-Installation-view-at-La-Galleria-Nazionale-Roma-2021.-Photo-Monkeys-Video-Lab-_21.jpg)
Izaskun Chinchilla. Cosmowomen. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2021. Photo Monkeys Video Lab
L’OPERA DI IZASKUN CHINCHILLA
Restituire la città al pubblico, e in particolare alla donna ancora troppo intrappolata in una visione urbana a misura di maschio, è il foglio d’aria su cui si tesse questo nuovo racconto disegnato da Izaskun Chinchilla – qualcuno probabilmente ricorderà il gioioso percorso offerto nella riqualificazione del Castillo de Garcimuñoz (2011-16), la sala VIP di ARCOmadrid (2016) o il progetto Clementina (2019), dove Chinchilla ha plasmato l’interno in maniera davvero sofisticata, coniugando elementi tradizionali a intransigenti e spiazzanti forme dal gusto pop – per definire un problema di più ampia natura e offrire vie di cambiamento nell’assetto culturale contemporaneo fatto non più di semplici etichette maschili e femminili, ma di persone.
‒ Antonello Tolve
![Izaskun Chinchilla. Cosmowomen. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2021. Photo Monkeys Video Lab](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla.-Cosmowomen.-Installation-view-at-La-Galleria-Nazionale-Roma-2021.-Photo-Monkeys-Video-Lab-_03-768x320.jpg)
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![Izaskun Chinchilla](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/07/Izaskun-Chinchilla-768x768.jpg)
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