
Nascerà dalla trasformazione e valorizzazione degli spazi di Palazzo San Felice a Roma il Polo Bibliotecario culturale e creativo. Il palazzo situato in via della Dataria 21, fu eretto sotto Pio IX da Filippo Martinucci nel 1864, e recentemente ospitava gli alloggi del personale della Presidenza della Repubblica. Nei giorni scorsi l’architetto Mario Botta ha presentato il progetto al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. Risale allo scorso anno la firma, da parte del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della convenzione per la valorizzazione del palazzo dove sarà trasferita la Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Piazza Venezia a Roma, favorendo la nascita di un Polo Bibliotecario culturale e creativo. La convenzione prevede che per 25 anni il Ministero per i Beni e le Attività Culturali abbia la concessione del complesso di San Felice, che resta comunque in dotazione del Quirinale.

IL PROGETTO ARCHITETTONICO
“Il progetto è affascinante”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica, “non soltanto perché ha ricondotto a unità un complesso disarticolato di elementi che erano lì, casualmente messi insieme, ma perché rende perfettamente funzionale, rispetto all’obiettivo che si persegue, la soluzione”. Con una superficie di 6.000 mq il progetto di valorizzazione dell’architetto prevede, distribuiti sui cinque piani dell’edificio, sale di lettura, uffici, depositi, locali tecnici, zone espositive, uno spazio esterno per eventi e accoglienza. Circa 400mila volumi troveranno sistemazione su uno sviluppo di circa 14 km di scaffali. Infine è previsto nel progetto un auditorium con una copertura trasparente, dotata di un sistema di schermatura, che consente l’ingresso zenitale dei raggi solari, e che potrà ospitare 350 persone. La corte viene ripensata per diventare uno spazio aperto, con un pergolato sul lato destro rispetto all’ingresso, dove potere studiare ma anche concedersi momenti di relax. Dopo la teca di Aymonino al Campidoglio, la “lanterna” di Fuksas a Via del Corso e la “serra” di Paolo Desideri dietro al Palazzo delle Esposizioni, sembra destinata ad atterrare nel complicato contesto del centro di Roma una nuova architettura contemporanea.
– Ilaria Bulgarelli