Da Open House a Creature. Nasce un festival della creatività urbana a Roma. L’intervista

Arte, creatività, sviluppo urbano, periferie. Temi che interessano la Capitale, ma in maniera scalabile anche tutte le grandi città italiane. A parlarne, sviluppandosi nei quartieri di Mandrione, Pigneto e Marconi, è fino al 6 dicembre il festival Creature.

Arte, creatività, sviluppo urbano, periferie. Temi che interessano la Capitale, ma in maniera scalabile anche tutte le grandi città italiane. A parlarne, sviluppandosi nei quartieri di Mandrione, Pigneto e Marconi, è fino al 6 dicembre il festival Creature, nato dalla fortunata esperienza di Open House, il format, organizzato dalla associazione Open City Roma, che incoraggia i singoli cittadini a varcare la soglia di edifici spesso inaccessibili a causa delle funzioni ospitate, ma anche di interni d’autore di proprietà privata. Obiettivo di Creature, che si svolge nell’ambito di Contemporaneamente Roma 2017, è valorizzare i distretti culturali della Capitale.

L'artista Stefano Canto

L’artista Stefano Canto

IL PROGRAMMA

Diffuso attraverso i tre quartieri, il progetto, a cura di Laura Calderoni e Paola Ricciardi, alla sua prima prova, coinvolge i protagonisti di questi processi di rigenerazione urbana, coinvolgendo i creativi che abitano e lavorano negli spazi recuperati e restituiti alla città, con tre installazioni site specific, che restituiranno un nuovo punto di vista su Roma e la sua fruizione. Si comincia con un workshop curato da Wunderbar Cultural Projects cui seguono l’esplorazione urbana del quartiere Marconi e l’evento a Label201 con Open Studio e presentazione dell’opera performativa Sedimento (Archeologia dell’effimero) di Stefano Canto, a cura di Elena Giulia Abbiatici in collaborazione con la galleria Materia. Il 26 novembre apre il Mandrione District. Il 2 dicembre, al Pigneto, prenderà vita l’installazione ‘Naviganti’ di Davide Dormino. Infine, sulla testata prospiciente la ferrovia, un’installazione mostrerà le persone che lavorano nel Distretto, ritratte davanti ai propri capannoni, che diventeranno così il volto del Mandrione verso la città. L’opera è curata da Mammanannapappacacca Factory, dalla società di produzione video DVI99 e dal laboratorio creativo AR•CO Architetti Coraggiosi. Serata finale in programma il 6 dicembre alla Fondazione Exclusiva, dove verrà proclamato – novità assoluta -, il vincitore del Premio Creature, cui potranno partecipare attraverso una call pubblica, tutte le realtà creative romane che lavorano nell’ambito della rigenerazione urbana. Si vincono 1000 euro, con i quali realizzare un nuovo progetto nel proprio spazio. Abbiamo parlato di Creature con Giovanna Mirabella, vice direttore di Open House.

Come nasce l’idea di questo festival?

Dopo sette edizioni di Open House Roma, l’evento che ogni anno organizziamo a maggio aprendo ai cittadini circa 200 luoghi di Roma, ci siamo resi conto che Roma è una città ricca di energia creativa. Sono tantissime le attività legate alla creatività che stanno ridisegnando una diversa geografia economica della città, ibridando i concetti di spazio fisico e produzione immateriale, lavoro e arte, luoghi privati e collettivi.

Metro C - Pigneto

Metro C – Pigneto

Gli obiettivi?

Queste attività con la loro presenza favoriscono processi riattivazione degli spazi urbani, pubblici o privati, e possono rappresentare un modello di rigenerazione “capillare” della città. L’obiettivo del Festival è sostanzialmente quello di farne conoscere le potenzialità e favorire una maggiore attenzione per questi processi, oggi nati sostanzialmente dal basso, ma che potrebbero attrarre nuovi investimenti, innovare l’immagine di Roma e restituire ai territori un impatto positivo duraturo nel tempo.

Perchè avete deciso di svilupparlo in questi quartieri e non in altri?

Madrione, Pigneto e Marconi/Portuense rappresentano tre possibili modelli di rigenerazione urbana attraverso la presenza di realtà creative. Il Mandrione fa parte del paesaggio fisico e simbolico di Roma e alcuni dei capannoni dove, a partire dagli anni ’50, si erano insediate molte attività artigianali sono oggi occupati da artigiani digitali, generando un’interessante miscellanea tra passato e futuro. Del Pigneto abbiamo scelto l’area chiamata “Villini”, meno conosciuta dell’isola pedonale, che ha però un pregevole tessuto residenziale minuto sul modello della Città giardino. In questo caso è interessante capire come le attività creative, che negli ultimi anni hanno scelto di stabilirsi qui, animano la vita del quartiere e collaborano con i residenti. Infine Marconi/Portuense, e soprattutto l’area a ridosso di Piazza della Radio, è un quartiere di edilizia intensiva con pochissimi spazi pubblici, ma dove, sorprendentemente, sopravvivono edifici del passato contadino dell’area, come l’ex Vaccheria Nardi oggi spazio Portuense201. In questi luoghi si sono insediate molte attività creative recuperando un patrimonio storico che molto probabilmente sarebbe andato perso.

Come la città di Roma, con tutte le sue complessità, si presta allo sviluppo di una creatività urbana?

Il primo passo è sicuramente quello di conoscere questi processi e affermarne le potenzialità non solo culturali, ma anche economiche e sociali sulla città. Non è possibile pensare a un modello univoco calato dall’alto, Roma è una città poliforme, con contesti locali molto differenti tra loro che vanno messi in rete, incentivati e coinvolti. È necessario generare una piattaforma che comprenda i creativi, le imprese, i cittadini e le amministrazioni, generando una filiera virtuosa che non sia estemporanea, ma programmatica.

Santa Nastro

www.creaturefestival.it.

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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