Sta per nascere LETS, il Museo della Letteratura di Trieste. Tra Svevo, Saba e Joyce
Il nuovo museo inaugurerà in Palazzo Biserini nella primavera 2024, dopo diversi anni di iter progettuale. Obiettivo: raccontare l’identità letteraria triestina, che nel XX secolo ha fatto della città una protagonista del modernismo europeo
“Scriviamo una nuova pagina”, annunciava il Comune di Trieste nel 2019, nel presentare alla cittadinanza il progetto per la realizzazione di un nuovo Museo della Letteratura in Palazzo Biserini, a piazza Hortis. Il museo LETS (acronimo che gioca con l’esortativo plurale del “fare insieme”, in lingua inglese) avrebbe potuto – e dovuto – essere molte cose, si diceva al momento di definire obiettivi e ambizioni della nascente istituzione culturale, pronta a esaltare l’identità di una città eletta da molti grandi della letteratura a rifugio intellettuale e luogo privilegiato di ispirazione, tanto da diventare protagonista della storia del modernismo europeo nel XX secolo.
Gli obiettivi di LETS, Museo Letteratura Trieste
Innanzitutto, il primo spazio pubblico “in cui le diverse anime culturali e linguistiche di Trieste si ritroveranno riunite nel nome della letteratura”; poi un luogo per presentare la storia (e la complessità) della città attraverso le parole dei suoi scrittori. E uno spazio per valorizzare non solo i grandi protagonisti del Novecento letterario di Trieste, come Svevo, Joyce o Saba, ma anche il fiorente ecosistema alimentato da una temperie culturale unica nel suo genere. Non ultimo, un museo aperto all’incontro e alla progettazione del futuro, collettore di progetti di valorizzazione della creatività letteraria e della lettura, e di iniziative per l’infanzia e per la lotta alla povertà educativa. A distanza di qualche anno – dopo l’avvio dei lavori di ristrutturazione nel 2021 e la presentazione del progetto esecutivo di allestimento nel 2022, in vista dell’inaugurazione programmata per la primavera 2024 – a Palazzo Biserini è stato riallestito il Museo Sveviano, ma anche James Joyce e Umberto Saba dispongono di sale dedicate; poi un’area ribattezzata Libreria – organizzata in 19 moduli tematici e 7 postazioni girevoli – supportata da un apparato tecnologico che faciliterà la lettura di oltre mille libri a disposizione del pubblico, consultabili da postazioni interattive e teche multifunzionali. Tra gli autori rappresentati: Claudio Magris, Boris Pahor, Mauro Covacich, Susanna Tamaro, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Fulvio Tomizza, Giorgio Pressburger, Paolo Rumiz, Pino Roveredo, Anita Pittoni, Carolus Cergoly, Bobi Bazlen, Virgilio Giotti, Pietro Spirito, Giorgio Voghera. Sarà la Libreria, dunque, il vero cuore di un museo che si propone di essere dinamico, contando sul contributo del sistema bibliotecario regionale.
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Com’è il nuovo Museo della Letteratura di Trieste
Un’altra sezione tematica è stata intitolata Cinematografo delle Storie, perché sarà il cinema – e l’interesse dimostrato da molti registi che hanno scelto la città come set per i loro film – il fil rouge della narrazione che porta alla scoperta di Trieste e dei suoi scrittori. Nell’Edicola della storia si forniranno le coordinate utili per la visita, la postazione “Le voci sulle onde” sarà dedicata all’ascolto degli audiolibri del progetto LETSlisten (già attivo, gratuitamente, per riscoprire la letteratura del Friuli Venezia Giulia), alimentato anche da interviste e trasmissioni radiofoniche, oltre che da documentazione sonora. Il Museo è costato 550mila euro, e si compone in totale di sette ambienti al piano terra di Palazzo Biserini, progettati dall’architetto Lorenzo Greppi e sviluppati in collaborazione con il teamLETS della Biblioteca Hortis, sotto la supervisione di Riccardo Cepach, curatore dei musei Svevo e Joyce. Nel progetto, anche la realizzazione di un Caffè Letterario, altro simbolo identitario della città, nella corte interna.
Livia Montagnoli
LETS
Palazzo Biserini, piazza Hortis
Trieste
https://lets.trieste.it/
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