Il Lazzaretto Nuovo, l’isola eco-museo di Venezia

Natura, storia e biodiversità sono le grandi protagoniste sull’isola veneziana che da lazzeretto all’epoca della peste si è trasformata in un autentico eco-museo

Il Lazzaretto Nuovo è un’isola-ecomuseo da cui si sviluppa il più ampio progetto dei Lazzaretti Veneziani. Se ne fa promotrice la Fondazione Italia Patria della Bellezza, struttura nata per raccontare al mondo il talento italiano per la bellezza come parte indissolubile della nostra identità. Il Lazzaretto Nuovo è stato la soglia di Venezia nell’arco di vari secoli, luogo di passaggio di culture, lingue e oggetti da tutto il mondo. Dotato di uno dei primi impianti di fitodepurazione italiani, è un’area di circa nove ettari che si trova all’inizio del canale di Sant’Erasmo. Monastero benedettino durante il Medioevo, divenne lazzaretto con il compito di prevenire i contagi, attraverso metodi e rimedi (ad esempio l’uso di fumi con erbe mediche e aceto), poi esportati nel resto del globo. In seguito, la struttura fu trasformata in fortezza e funzionò sotto il dominio napoleonico e austriaco. Utilizzata dall’Esercito fino agli inizi degli Anni Settanta, fu poi dismessa e infine recuperata dal Ministero della Cultura e restituita alla collettività per mostre e visite.

Giardino Lazzaretto_ph Claudia Zanfi

Giardino Lazzaretto_ph Claudia Zanfi

BARENE E NATURA

Isola fra le più ricche di biodiversità, immersa in un ecosistema fragile oggi a rischio di scomparsa, il Lazzaretto Nuovo si arricchisce di una passeggiata naturalistica che copre un chilometro intorno alla cinta muraria del vecchio “giro di ronda”. Questo percorso, detto Il Sentiero delle Barene, racconta la Laguna esplorandone il suo ambiente più prezioso. Le barene sono distese basse e piatte di una vegetazione densa, appoggiata su un suolo argilloso, che riunisce le poche piante in grado di adattarsi alla salinità (come la Salicornia veneta, il Limonium, l’Astro marino, il Giunco). Le barene aiutano a stabilizzare il terreno, hanno un effetto depurante e costituiscono l’habitat ideale per molte specie ittiche e l’avifauna marina. Il sentiero naturalistico si snoda attraverso piccoli canali, boschetti di allori, frassini, biancospino, pruni selvatici, cannucce palustri, e offre una splendida vista a 360 gradi di fronte a Venezia. Questi ambienti salmastri ospitano piante e animali che non potrebbero vivere altrove.

Giardino Lazzaretto_barene_ph Claudia Zanfi

Giardino Lazzaretto_barene_ph Claudia Zanfi

UN GIARDINO IN LAGUNA

La Laguna di Venezia è la più importante zona umida d’Italia per l’avifauna acquatica. Infatti durante lo svernamento e le migrazioni, migliaia di uccelli trovano alimento nei bassi fondali lagunari, e le barene del Lazzaretto sono l’ambiente più peculiare di questo ecosistema.
La visita dell’isola comprende un percorso storico e uno naturalistico. Il giardino ha gelsi secolari posti lungo i viali a raggiera di impianto austriaco, frassini e pioppi intorno al pozzo, alberi da frutto lungo le mura. Sbarcati sul pontile, si percorre il lungo viale di gelsi secolari che conduce al Tezon Grande, edificio principale dell’isola che ospita sezioni espositive temporanee e permanenti e sulle cui pareti si trovano incisioni, graffiti e simboli misteriosi. Durante la Biennale di Venezia una visita a questo inusuale giardino offre sicuramente nuovi punti di osservazione sulla Laguna.

Claudia Zanfi

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #28

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua 
inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

Scopri di più