La nuova direttrice Paola D’Agostino racconta come saranno i suoi Musei Reali di Torino

È all’insegna della discontinuità con il passato la nuova direzione del polo museale torinese: a capofila di un gruppo di eccellenze che vanno da Palazzo Reale alla Biblioteca Reale, la storica dell’arte napoletana farà meno mostre e ridimensionerà Leonardo per dare spazio ad altri tesori da scoprire

Comincia dalla nuova direttrice Paola D’Agostino il rilancio dei Musei Reali di Torino, al centro di un ampio progetto di riqualificazione dei suoi tanti spazi museali che vede altrettanti cantieri aperti: quello delle Serre Reali, per esempio, terminerà a inizio 2026. Dal 1 ottobre 2025 la storica dell’arte napoletana ha assunto il prestigioso incarico ricoperto da Enrica Pagella dal 1° dicembre 2015 al 30 novembre 2023 e, dopo il riconoscimento dei Musei Reali quale istituto museale statale di prima fascia, da Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura, in qualità di Direttore delegato. “Quattro anni di mandato è un tempo lungo, ma in realtà infinitamente breve”, ha spiegato in conferenza stampa D’Agostino, “per cui credo che dalle prossime settimane ci metteremo al lavoro su un doppio binario: la programmazione annuale e la programmazione strategica del prossimo quadriennio”.

Chi è Paola D’Agostino?

Storica dell’arte, specialista in scultura italiana del Rinascimento e del Barocco, si è laureata e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università “Federico II” di Napoli, con specializzazioni al Courtauld Institute of Art e all’University College di Londra, e vanta una lunga esperienza curatoriale all’estero, dal Metropolitan Museum of Art di New York, come Senior Research Associate nel Dipartimento di European Sculpture and Decorative Arts, alla Yale University Art Gallery, quale Nina and Lee Griggs Assistant Curator in European Art. Dal 2015 al 2024 ha guidato i Musei del Bargello a Firenze, capofila di un gruppo di eccellenze che comprende il Museo delle Cappelle Medicee, il Museo di Orsanmichele, il Museo di Palazzo Davanzati e il Museo di Casa Martelli. Una struttura per certi versi analoga a quella dei Musei Reali di Torino, polo museale che comprende Palazzo Reale e i Giardini Reali, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichitàl’Armeria Reale e la Biblioteca RealePalazzo Chiablese e la Cappella della Sacra Sindone, e che ora si troverà a gestire per i prossimi quattro anni. 

Paola D’Agostino per i Musei Reali di Torino: meno mostre e più attenzione ai giovani

Non si sa ancora nulla della programmazione, ma l’intento di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, senza rincorrere alte percentuali di visitatori, risulta chiaro dalle sue affermazioni. “Quando mi insediai al Museo del Bargello dissi: faremo meno mostre, in realtà volevo dire: le faremo dopo un confronto, una curatela, un progetto scientifico. Quindi, se ci sarà un’interruzione di un mese non vi preoccupate, non andate in panico, vuol dire che stiamo lavorando”. La sua attenzione è rivolta anche alla qualità della visita e al pubblico giovane, tra i 18 e i 25 anni, per il quale è previsto un ingresso a 2 euro, “perché sono ancora pochissimi i giovani, che sono poi il futuro, che identificano il museo di arte antica o moderna come un luogo dove andare, stare, sentirsi accolti e fare delle scoperte. Se io da qui a quattro anni avrò portato qualche giovane in più, per me questo sarà il risultato più grande, perché senza consapevolezza di quello che è il nostro passato non c’è futuro e questo dovrebbe essere il ruolo di un museo”.

Palazzo Reale Galleria del Daniel. Foto di Andrea Guermani per i Musei Reali di Torino
Palazzo Reale Galleria del Daniel. Foto di Andrea Guermani per i Musei Reali di Torino

Le nuove collaborazioni dei Musei Reali di Torino

L’obiettivo della nuova direttrice è anche quello di stringere più collaborazioni, non solo in occasione di mostre, ma anche in occasione di momenti di catalogazione e di progetti scientifici. “Mi auguro che le collaborazioni con il direttore di Palazzo Madamache ho già incontrato, come anche il direttore dell’Archivio di Stato e il direttore del Museo Egizio e tutti gli altri, vedano un amplificarsi di scambi e competenze, perché ci sono parti del Museo di Palazzo Reale che richiamano fortemente il Museo d’Arte Orientale, quindi io sono per lo scambio e non per la competizione”. Per quanto riguarda l’esposizione dell’Autoritratto di Leonardo da Vinci, al quale il precedente direttore Turetta aveva dedicato una sala nel caveau della Biblioteca Reale, ci sarà uno stop di 12 mesi per dare spazio ad altre priorità. “Ci concentreremo su altre parti della collezione della Biblioteca Reale che hanno bisogno di visibilità. Perchè è uno scrigno ed ogni scaffale un tesoro. E anche questo farà parte della nostra programmazione”.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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