Girare un documentario su ogni grande gallerista italiano. Prima che sia troppo tardi

Ogni volta che muore un grande gallerista, porta con sé delle testimonianze, degli aneddoti, delle storie incredibili. Ciascuno di loro dovrebbe essere protagonista di un documentario. Facciamolo

La morte di Tucci Russo così come quella di Pio Monti lo scorso novembre mi hanno provocato un dispiacere doppio. Da una parte un dispiacere umano ovviamente: persone che conoscevo, con cui avevo scambiato momenti, battute, scherzi. Persone che ispiravano e per le quali si nutriva ammirazione oltre che rispetto.
Dall’altra parte un dispiacere professionale, di settore, di sistema. Un senso di responsabilità e di colpa. Un dispiacere giornalistico: non essere riuscito a documentare a dovere i contenuti irripetibili che questi personaggi custodivano.
Intendiamoci, Tucci Russo e Pio Monti erano apparsi decine di volte sul nostro giornale. Raccontati e intervistati con dovizia. Ma non basta, non basta mai. E forse il mezzo per far emergere le storie di queste figure deve essere un altro, più inclusivo, più accessibile, più adatto a un pubblico anche non di settore: il video.

UN DOCUMENTARIO PER OGNI GRANDE GALLERISTA ITALIANO

Abbiamo questo progetto da un po’. Per mancanza di una quadra economica non ci siamo ancora concentrati su questa produzione. Ed è amaro constatare che i protagonisti di questa progettualità vengono meno mese dopo mese. L’idea è semplice: realizzare una collana di documentari sui grandi galleristi italiani viventi. Farli raccontare, chiedergli di tirare fuori materiale, andarli a trovare sul loro luogo di lavoro, nel loro territorio, tra i loro archivi e tra i loro ricordi. Dare fondo ai loro aneddoti…

L’IMPORTANZA DELLA FIGURA DEL GALLERISTA

Sono personalità di una rilevanza e di una profondità strabiliante. Sono forse le figure più complete del mondo dell’arte dal Dopoguerra a oggi. Hanno avuto a che spartire con tutti: coi grandi artisti italiani, con quelli internazionali, coi giovani artisti, con i collezionisti di tutte le età e di tutti i portafogli, col mondo delle fiere, con le istituzioni e con tutti i musei in Italia e nel mondo. Hanno lavorato a stretto contatto con la produzione artistica da una parte, ma hanno fronteggiato l’economia dall’altra. Possono raccontarci cosa e come si vendeva arte negli Anni Settanta, negli Ottanta, nei Novanta; possono ripercorrere le grandi crisi economiche e il loro impatto sul mercato dell’arte. Sono uno scrigno di contenuti, di storie, di aneddoti che non ha paralleli nel sistema. È un delitto che questi grandi vecchi e queste grandi vecchie non dispongano di un prodotto mediatico accessibile (me lo immagino proiettabile nelle scuole, all’accademia, all’università) che fissi decenni di storia e li renda fruibili alle nuove generazioni di artisti, di appassionati, di galleristi stessi.
Abbiamo trovato chi può realizzare assieme a noi questi documentari, abbiamo una grande emittente televisiva che li metterebbe in onda in affiancamento alla divulgazione che potremmo fare su Artribune, ma abbiamo bisogno di un partner economico che ci creda perché si tratta di produzioni piuttosto costose che richiedono maestranze, troupe, montatori, autori, viaggi, alberghi, rimborsi. Non è la stessa cosa di fare una telefonata e pubblicare un’intervista. L’Italia ha una storia galleristica tale da meritare un impegno da parte di chi come noi produce e veicola contenuti. Ogni volta che uno storico gallerista passa a miglior vita, porta con sé testimonianze incredibili che meritano invece di essere il più possibile condivise. Si tratta in molti casi, per il nostro piccolo settore, di leggende viventi. Da gestire come tali.

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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