Osservatorio non profit. Sonnenstube

“Salotto soleggiato”, questo significa la parola Sonnenstube, che dà il nome all’associazione non profit per la promozione dell’arte e della musica sperimentale con base in Canton Ticino.

Sonnenstube, nata nel 2013, è un artist-run space / cassa di risonanza situata al sud della Svizzera, più precisamente a Lugano. Nata come “associazione non profit per la promozione dell’arte e della musica sperimentale”, è diventata con il tempo un punto di riferimento che si pone come ponte fra la scena artistica svizzera e quella italiana. Il Ticino è l’unico cantone in Svizzera dove si parla l’italiano come prima lingua ed è da sempre un luogo di passaggio. Dal Ticino e in Ticino si sono fermati svariati intellettuali, poeti e artisti che hanno riscoperto il loro altrove in questa stanza soleggiata.
Sonnenstube, che letteralmente significa “salotto soleggiato”, è un nomignolo tedesco conferito a questo specifico luogo geografico per le sue caratteristiche climatiche miti. È in questo contesto di bagni di sole e andirivieni che si è sentita la necessità di aprire uno spazio con l’intento di offrire un punto di ritrovo, incontro e discussione, in una piccola comunità periferica come quella luganese.

DOVE CHI PERCHÉ

Inizialmente situato in via Luigi Canonica in una stanza di 80 mq, Sonnenstube si è poi spostata presso il giovane centro culturale Morel, dove si trova attualmente. Strutturata grazie a una programmazione annuale curata dal suo omonimo collettivo (composto da Giacomo Galletti, Marta Margnetti, Giada Olivotto, Sandro Pianetti, Gabriel Stöckli e Gianmaria Zanda), Sonnenstube propone una programmazione regolare e a volte imprevedibile di circa sei mostre l’anno, una serie di eventi legati all’editoria e qualche appuntamento serale legato alla musica sperimentale.
L’obiettivo di Sonnenstube come progetto collettivo è sia la diffusione dell’arte contemporanea che la creazione di una rete sociale, di una piccola comunità, per giungere alla strutturazione di un ambiente degno di essere vissuto e nel quale star4 bene, ritrovarsi, scoprirsi e fondare nuove amicizie. Sono infatti le amicizie e l’attività collettiva che permettono a questo progetto di esistere e persistere. Si tratta quindi di dare spazio alle persone, alle voci, alle visioni e ai metodi collaborativi che scegliamo e con i quali veniamo in contatto.
Sonnenstube è partito come gruppo informale che si è solidificato e sviluppato negli anni, mantenendo però sempre una componente spontanea seguendo il motto “Fai quello che riesci con quello che hai, con a chi vuoi bene”. Una posizione, in un ambiente come quello dell’arte contemporanea, dove la riscoperta della dimensione collettiva può essere un’alternativa all’isolamento, e a un quadro lavorativo, che esige una specializzazione ma che obbliga alla flessibilità e alla riqualifica per un continuo reinventarsi più agonisti.

IL FUTURO

Saranno le relazioni stabilite fino a ora, fra artisti, collettivi, curatori e spazi, e quelle future a delineare il destino di Sonnenstube a partire dalla metà del 2020. L’edificio Morel, che la ospita, verrà infatti abbattuto. Una situazione che ha spinto il collettivo Sonnenstube a scegliere una nuova dimensione spaziale d’esistenza. È a seguito di ciò che, nell’estate di questo anno, è stata introdotta una nuova entità nel collettivo: Nada.
Nada è una Tabbert 5000 Silver Edition, presentata presso la KunstHalle Sankt Gallen in occasione della mostra Protect me from what I want, a cura di Giovanni Carmine. Nada, datata 1978, accoglierà dunque le prossime sperimentazioni di Sonnenstube, che si baseranno su nuovi modelli espositivi non convenzionali legati alla trasformazione e alla mobilità, per sottolineare la precarietà che vige fra coloro che dedicano il proprio tempo e le proprie energie al non profit.
La possibilità di occupare spazi interstiziali nelle città può aprire nuove e interessanti prospettive per spazi indipendenti, permettendoci forse di sfuggire al problema dell’isolamento, diventando in grado di raggiungere aree diverse e cambiare ambiente quando necessario, e anche di potersi muovere attraverso la rete di altri spazi, amici e sostenitori.
Sonnenstube è on the road!

Dario Moalli

http://diesonnenstube.ch/
https://spaziomorel.ch/

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #52

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

Scopri di più