Il Ministero della Cultura stanzia 300 milioni di euro per i parchi storici italiani
A cinque giardini e parchi del Ministero della Cultura – da Stra a Caserta – andranno 98 milioni. A 125 parchi e giardini storici, pubblici e privati su suolo italiano ne andranno 185. Ecco dove
Vengono dal PNRR Cultura i 300 milioni di euro stanziati dal Ministero della Cultura per la rigenerazione e la riqualificazione di parchi e giardini italiani di comprovato interesse culturale. Una serie di interventi, selezionati tramite bando aperto a dicembre 2021, che oltre a salvaguardare il valore storico e culturale dei giardini offre “una molteplicità di vantaggi al territorio: dalla conservazione della biodiversità, alla produzione di ossigeno, alla riduzione dell’inquinamento e alla regolazione del microclima urbano”, sottolineano dal MiC. Che si tradurrà in una (letterale) boccata d’aria fresca per i residenti e in un nuovo fattore di attrattività urbana per i turisti.

Gli interventi per parchi e giardini storici italiani. I cinque parchi statali
Sono stati finanziati 130 interventi, di cui “oltre 100 sono già conclusi o in fase di imminente conclusione”, dicono dal Ministero: il termine per l’utilizzo dei fondi è agosto 2026. Questi finanziamenti sono stati di due tipi. Il primo, diretto, ha previsto l’individuazione da parte del MiC di cinque grandi parchi a cui dare circa 98 milioni di euro complessivi: sono la Reggia di Caserta; il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli; Villa Lante a Bagnaia (Viterbo); Villa Favorita a Ercolano; e il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia). Di questi 98 milioni, ricorda la piattaforma OpenPnrr, 32 sono andati a Ercolano, 25 a Capodimonte, 25 a Caserta, 9 a Stra, e 7 a Bagnaia.

I fondi ai parchi pubblici e privati
La seconda modalità di accesso ai fondi è stata attuata con un bando aperto a dicembre 2021 per soggetti pubblici e privati, proprietari, possessori o detentori di parchi e giardini di interesse culturale. Un finanziamento (qui la graduatoria) che ha riguardato 125 parchi e giardini storici – 66 di proprietà privata e 59 pubblica – per un ammontare complessivo di 185 milioni di euro. Le somme più importanti, anche se comunque lontane da quelle dei grandi parchi scelti dal MiC, sono state destinate alla Villa del Palco di Prato (2,7 milioni); al Parco del Castello Reale di Moncalieri, fuori Torino (2,6 mln); alla Villa Ada di Roma (2,4 mln); al Parco e Giardino Storico di Villa La Quiete a Firenze (2,4 mln); al Parco Villa Vitali a Fermo (2,4 mln); al Complesso Monumentale di Villa La Magia a Quarrata, in provincia di Pistoia (2,4 mln); alla Villa Arconati di Bollate, fuori Milano (2,4 mln); a Villa Cahen La Selva ad Allerona, in provincia di Terni (2,2); alla Villa Rezzola di Lerici (2,2), alla Villa Le Corti di San Casciano in Val di Pesa, nel Chianti (2,2); e ci sono ancora molti spazi che hanno ricevuto somme sopra i due milioni. L’elenco completo è consultabile qui.

Le scuole di giardinieri storici italiane
Oltre ai 3 milioni destinati alla catalogazione dei parchi e dei giardini italiani (a ottobre 2025 sono in lavorazione 4.587 schede), ci sono infine i fondi delle attività di formazione: 8,3 milioni di euro e più di 90 corsi già attivati. A giugno 2025 sono stati formati 1.230 giardinieri d’arte, attivi nella conservazione, nel rinnovamento e nel rifacimento di elementi, spazi e architetture vegetali. Tredici le regioni aderenti all’iniziativa, promossa insieme alla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali: sono Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Sicilia, Veneto e Lazio. L’avvio dei corsi – che ha previsto nuovi partenariati tra i parchi e gli enti di formazione, le aziende di settore e le università – è stato accompagnato dal riconoscimento ufficiale (a lungo atteso) della qualifica di giardiniere d’arte nei repertori professionali regionali.
Giulia Giaume
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