Sgarbi a ruota libera contro le piste ciclabili: “deturpano i viali storici di Milano”

Dichiarazioni gravi proprio mentre per l'assenza di ciclabili sicure a Milano chi va in bici rischia la vita e muore. Forse Sgarbi al posto delle bici preferisce le decine di migliaia di auto parcheggiate sui marciapiedi, sono più coerenti con la sua idea di tutela?

A Milano qualche giorno fa, in Piazza Trento, proprio di fronte al grattacielo della Fondazione Prada di Rem Koolhaas, al grande cantiere del Villaggio Olimpico di SOM e al buco dove nascerà l’alta torre Faro di Citterio e Viel è stata abbattuta una palazzina degli Anni Venti.
Una palazzina priva di particolare pregio, rimaneggiata assai negli Anni Ottanta e quindi lontana dall’originale. Secondo alcune leggende metropolitane riprese da tutta la stampa fu la villa di Pietro Badoglio che non si capisce per quale motivo all’epoca, da uomo potente quale era, avrebbe vissuto qui in estremissima periferia in mezzo alla polvere e alle fabbriche (e infatti l’immobile era di proprietà di un omonimo Badoglio). Soprintendenza, Commissione Paesaggistica, Assessorato non hanno avuto niente da ridire sulla demolizione: la villetta non era vincolata e l’edificio che verrà costruito al suo posto, firmato dallo studio Park Associati, sarà con ogni probabilità molto più interessante di lei. D’altro canto Milano è Milano perché, come poche città in Italia, ha il coraggio di cambiare, di mettersi in discussione, di ripensare se stessa nel corso dei decenni. Quella stessa villetta era un cambiamento nel momento in cui venne costruita, magari al posto di qualche cascina, di qualche orto o di qualche “storica” costruzione precedente.

La palazzina di Via Crema a Milano

La palazzina di Via Crema a Milano

LA POLEMICA SULLA “VILLETTA LIBERTY” DEMOLITA A MILANO

Ciononostante la polemica è montata ed è stata ripresa dai giornali. Più volte è stato ripetuto il nome del progettista della villetta: architetto Lorenzo Salvini. Peccato che di questo progettista, strumentalizzato per sottolineare l’autorialità del manufatto, non vi sia alcuna occorrenza in rete al di fuori appunto degli articoli sulla polemica circa la demolizione. Strano che un grande maestro del liberty come è stato spacciato dai media non abbia un saggio, un libro, pagine web che parlano di lui e che raccontino il suo percorso.

La demolizione è in realtà più ampia e comprende anche un brutto palazzo ad uffici (era la sede di Europ Assistance) adiacente alla villa e un edificio ex industriale. Su tutto questo grande lotto, una volta liberato, Park Associati progetterà a quanto pare un edificio misto: commerciale, terziario, residenziale. Park (che in questa intervista ad Artribune parlò molto del concetto di demolizione) è uno studio che sta lavorando parecchio a Milano in questo periodo: hanno appena realizzato il nuovo quartier generale della multinazionale Essilor Luxottica, firmeranno la nuova sede della Regione Lombardia che sarà un grattacielo non distante dall’attuale e costruiranno una torre di cristallo vicino alla Stazione Centrale dove c’era lo storico Hotel Michelangelo (anche lui demolito in questi giorni). Insomma al posto del famigerato Villino Badoglio (?) di Lorenzo Salvini (??) sorgerà un edificio d’autore, non un benzinaio o un supermercato Lidl…

Corso Sempione a Milano auto parcheggiate dovunque laddove sarà fatta la ciclabile

Corso Sempione a Milano con auto parcheggiate dovunque laddove sarà fatta la ciclabile

VITTORIO SGARBI CONTRO LE PISTE CICLABILI

Ciononostante, dicevamo, polemiche e retroguardia; come quasi sempre avviene quando qualche sacrosanta trasformazione interessa le nostre imbalsamate città. A chiusura di giorni e giorni di tempesta, arriva lui: Vittorio Sgarbi. Sul Corriere della Sera di sabato 29 aprile 2023 risponde alle domande di un tutt’altro che imparziale Pierluigi Panza il quale lo sollecita circa le demolizioni (l’intervista parte da lì), gli fa confessare le sue pressioni sulla malcapitata soprintendente forzata a porre vincoli su beni che non hanno nessun motivo per essere vincolati, gli fa dire che non bisognava demolire i padiglioni della vecchia fiera per costruire il quartiere di CityLife, lo fa al parossismo folkloristico (“in Piazza Duomo bisogna rimettere le pubblicità al neon su Palazzo Carminati“) fino a fargli affermare il suo odio verso le piste ciclabili le quali, nel caso di Corso Sempione, sarebbero un “orrore che deturpa i viali della Milano francese come Corso Sempione“. Proprio così: un rappresentante del Governo nazionale che si schiera contro le piste ciclabili in una città dove i ciclisti urbani muoiono di continuo (settimana scorsa una ragazza è stata schiacciata come una zanzara, ha lasciato una figlia di sei anni). Tra le altre cose Corso Sempione verrà dotato di una ciclabile a spese non certo del suo aspetto di “viale francese”, anzi, semmai a spese delle centinaia di auto in sosta selvaggia che occupavano le aiuole, che salivano sui marciapiedi, che torturavano le radici di alberi secolari mettendoli a rischio. Chissà perché secondo Sgarbi quelle non erano un elemento di degrado e una pista ciclabile di impronta europea invece sì…

I VIALI DI MILANO SONO DETURPATI DALLE AUTO, NON DALLE BICI

In realtà a Milano al di là di Corso Sempione, ci sono decine e forse centinaia di importanti viali e assi storici urbani totalmente deturpati. Deturpati dalle automobili, non certo dalle ciclabili e dalle biciclette. Milano è infatti l’unica città d’occidente che incoraggia e tollera la sosta delle vetture sui marciapiedi. Un costume che fa rabbrividire solo a raccontarlo, ma che in città sembra normalissimo: suv, furgoni e utilitarie montano tranquillamente sui percorsi pedonali di elegantissimi viali ottocenteschi e raggiungono il loro posteggio stazionando sulle aree verdi. Milano ha un disegno urbanistico concentrico straordinario, magico, un’intuizione che l’ha resa una città fruibile e efficiente. Queste strade ad anello pensate dall’ingegnere Cesare Berruto negli anni Ottanta dell’Ottocento in un geniale piano regolatore sono tutte state trasformate in parking a cielo aperto. Inondate di lamiere. Senza che nessun solerte Sottosegretario alla Cultura se ne interessasse mai. Però le ciclabili, signora mia, che orrore…

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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