Contro la violenza sulle donne nel mondo dell’arte arriva un codice di comportamento

È stato elaborato da un gruppo di professionisti di diversi ambiti culturali e attivisti questo manifesto che denuncia atteggiamenti violenti e sessisti e discriminazioni che le donne possono subire dagli uomini nel mondo dell’arte. Ve lo proponiamo integralmente

Riceviamo e pubblichiamo il manifesto di comportamento etico contro la violenza sulle donne nei luoghi destinati all’arte lanciato da AlbumArte, frutto del percorso attivato dagli incontri di Donne (non più) anonime. Confronto sul femminicidio, progetto ideato e diretto da Daniela Trincia e realizzato da AlbumArte Cristina Cobianchi, in corso fin dal 2016, che vuole aprire al confronto sulla violenza di genere, perché si possa riconoscere e combattere attraverso la riflessione e la testimonianza di esperte/i, attiviste/i e artiste/i. Hanno redatto questo testo Cristina Cobianchi e Daniela Trincia con il supporto di Simona Ammerata, Andrea Bernetti, Luisa Betti Dakli, Teresa Dattilo, Fabio Maria Cilento, Vera Maglioni, Anahi Mariotti. Il manifesto è stato presentato il 25 marzo 2023 nell’ambito del Convegno contro la violenza sulle donne dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

CODICE ETICO DELLA COMUNITÀ DELL’ARTE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Questo luogo è dedicato all’arte.

È un luogo inclusivo, in cui ogni persona ha lo stesso valore.

Tutti e tutte devono condividere rispettosamente l’ambito fisico e mentale di questo spazio, trattare gli altri e le altre con pari dignità.

La comunità dell’arte è anche contro la discriminazione delle soggettività Lgbtqia+ e contro tutti i comportamenti misogini, omofobi, transfobici, razzisti o qualsiasi altra forma di atteggiamento discriminatorio.

Non sarà tollerato nessun linguaggio misogino, omofobo, transfobico, razzista o qualsiasi altra forma di linguaggio discriminatorio.

La violenza maschile sulle donne è un fenomeno trasversale, radicato nella nostra cultura e nella nostra società. Le forme della violenza sono molteplici e praticate nel lavoro, a casa, a scuola e nelle università, nel sistema delle leggi e nei tribunali, nello spazio pubblico, nella sanità, online e anche nelle gallerie, nei musei e nelle fondazioni.

È importante tutelare le donne che frequentano le nostre sedi dalla violenza e da comportamenti che le fanno sentire in pericolo oltre che offese, umiliate, intimidite e inadeguate.

Affinché le donne possano sentirsi al sicuro e possano avere la libertà di frequentare uno spazio che non le esponga a pericoli e a vittimizzazione secondaria, non sarà tollerata la presenza di chiunque si sia reso protagonista di atti di violenza di genere, di offender con denunce o procedimenti penali in corso per aver molestato, abusato o usato qualsiasi tipo di violenza nei confronti di una donna.
Sarà compito di tutta la comunità contribuire a creare spazi sicuri, inclusivi e liberi dalla violenza sulle donne.

Abbiamo tutti e tutte l’obbligo (legale e morale) di prevenire attivamente le molestie sessuali, la violenza di genere e, per rispetto delle donne vittime di violenza, segnaleremo alla nostra comunità e ai rispettivi organi competenti, qualsiasi comportamento violento contro le donne di cui si sia venuti a conoscenza.

Se sei uomo e hai, o hai avuto, comportamenti abusanti, qui o al di fuori di questi spazi, ti verrà chiesto di andartene perché crediamo che tu debba comprendere che il tuo comportamento non è legittimato né normalizzato dalla nostra comunità, auspicando che sia il tuo primo passo per un riconoscimento della violenza agita e l’inizio di un tuo percorso di messa in discussione e di cura.

Riteniamo che il tuo allontanamento renda questo luogo uno spazio sicuro, perché vogliamo che la donna vittima di violenza si senta protetta e non rivittimizzata.

Ricorda che la violenza contro le donne è altresì condannata dalla “Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne” della Risoluzione 48/104, 20 dicembre 1993 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, così come dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, che precisa che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed è una forma di discriminazione contro le donne (art. 3).

Donna, qui sei protetta e noi ti crediamo.

AlbumArte | Roma, 25 marzo 2023

In questi anni hanno contribuito alla realizzazione del progetto Donne (non più) anonime. Confronto sul femminicidio: Simona Ammerata, Andrea Bernetti, Luisa Betti Dakli, Tomaso Binga, Caterina Boccardi, Arianna Bussoletti, Titti Carrano, Fabio Maria Cilento, Tiziana Colamonico Mensorio, Teresa Dattilo, Giuseppe Esposito, Ursula Franco, Silvia Giambrone, Giacomo Grifoni, Francesca Guerisoli, Cristiana Guerra, Rosa Jijon, Teresa Margolles, Francesco Martone, Maura Misiti, Angel Moya Garcia, Maria Francesca Palermo, Flavia Posabella, Stefania Salatino, Alessandra Sannella, Clara Tosi Pamphili, Sara Allegrucci – Matteo Bolognese, Roxy in the Box.

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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