Bisogna istituire un premio per il museo più sostenibile dell’anno

Mentre l’elezione del nuovo governo è alle porte e ci prepariamo a uno degli inverni più complessi della storia recente, c’è spazio per una riflessione sulle misure che i musei dovrebbero adottare in ottica di sostenibilità

Di sostenibilità per gli spazi della cultura si è parlato e si parla, però forse davvero poco rispetto a quello che ci si aspetterebbe e rispetto alla pervasività che ha la tematica di questi tempi. Il risparmio energetico nelle ultime settimane è diventato senza ombra di dubbio il trend topic. L’Europa ha realizzato di dipendere per la propria energia da Paesi culturalmente lontani e ostili alle democrazie occidentali. Ci sentiamo da una parte in pericolo, dall’altra minacciati nelle attività più banali (riscaldare le nostre case, accendere un fornello, attivare l’aria condizionata), dall’altra ancora letteralmente sotto ricatto.
Questo status è angosciante, ma di profondo stimolo: aumenta finalmente la consapevolezza, sgombera il campo da posizioni preconcette e ideologiche sull’energia e su come è necessario produrla e soprattutto accelera considerevolmente il cambiamento. Aziende, famiglie, pubbliche amministrazioni su su fino al governo: tutte le entità organizzative del Paese sembrano impegnate con soluzioni più o meno creative a trovare strade per ridurre il nostro fabbisogno, per attenuare la nostra dipendenza dal gas straniero e anche per diminuire l’impatto ambientale che le nostre esigenze quotidiane determinano.
C’è chi pensa di cucinare la pastasciutta a fuoco spento e chi propone di ridurre gli orari per i caloriferi nei condomini, ciascuno azzarda un’idea mentre nel resto d’Europa si propongono misure radicali come la chiusura delle scuole per risparmiare l’energia necessaria a illuminarle e riscaldarle.

“James Bradburne (direttore di Brera) e Eike Schmidt (direttore degli Uffizi) dichiarano su tutto, prendono posizione ogni giorno su qualcosa, come mai sulla questione del risparmio energetico nei musei ancora non si sono espressi?”

Mentre scrivo, dopo qualche giorno di discesa, il prezzo del gas fissato sui mercati olandesi si impenna di nuovo puntando la micidiale soglia dei 300 € a megawattora. Spero che quando mi leggerete le cose saranno cambiate, ma è molto probabile che questo sarà il tema di tutto l’inverno.
Ma se questo è il tema, come mai i grandi musei italiani sembrano tenersi fuori dal dibattito?

Il direttore Eike Schmidt nel Corridoio Vasariano di Gallerie degli Uffizi

Il direttore Eike Schmidt nel Corridoio Vasariano di Gallerie degli Uffizi

MUSEI, AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ

Sono stato distratto io, oppure nessun direttore di museo ha preso posizione in maniera chiara, ha presentato un piano organico, si è fatto carico di gestire un edificio che per forza di cose è particolarmente energivoro? Come riscaldiamo i musei questo inverno (al netto delle necessità di tutela delle opere)? Come li illuminiamo? Quanto consumano le teche? Come ci serviamo degli spazi culturali per veicolare la cultura del risparmio che sarà strategica nei prossimi mesi e nei prossimi anni? Ma soprattutto come spendiamo le decine e decine di milioni che il capitolo cultura del PNRR destina proprio a questo fine coinvolgendo non solo i musei ma anche i teatri e i cinema? E come affrontiamo la slavina delle bollette che impatterà sui bilanci dei musei stessi? James Bradburne (direttore di Brera) e Eike Schmidt (direttore degli Uffizi) dichiarano su tutto, prendono posizione ogni giorno su qualcosa, come mai su questa faccenda ancora non si sono espressi? E gli altri super-direttori dei musei italiani? Tutti convinti che la cosa non li riguardi?
Un piccolo suggerimento per il nuovo governo che dovrà giurare nell’arco di vita di questo numero del nostro giornale. Il Ministro della Cultura, come primo atto, istituisca un premio nazionale per il cinema, il teatro e il museo più sostenibile dell’anno. Un riconoscimento evidente, sottolineato, pubblicizzato, strombazzato. Per gli spazi della cultura che stanno affrontando in maniera più efficace, concreta ed efficiente di altri la sfida della transizione ecologica. Su goal che per la verità già erano stati fissati da tempo, ma che ora non sono più differibili. Affinché siano da esempio e da miniera di buone pratiche per tutti gli altri. Artribune si propone come partner fin da ora.

Massimiliano Tonelli

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #68

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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